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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2013 alle ore 17:47.
L'ultima modifica è del 10 marzo 2013 alle ore 15:57.

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Possiamo dire tranquillamente che questa Italia meritava di più. Anche se, dopo il primo quarto d'ora, nessuno avrebbe immaginato un arrivo praticamente in volata. Perché l'Inghilterra è partita bene, mettendoci subito fisico e ritmo. E l'Italia sembrava intimidita. Due minuti e un problema in mischia regala il primo calcio e i primi tre punti a Toby Flood. Venditti si fa intercettare un calcio e per poco non permette a Brown di segnare una meta. Gli inglesi conquistano più di un calcio di punizione e, se c'è da piazzare, ecco Flood, che al quarto d'ora si ripete. Il 6-0 sembra perfino "stretto", ma la prima volta che l'Italia si affaccia "di là" il divario è dimezzato: Zanni vince una touche, l'avanzata in raggruppamento è buona e frutta una punizione, con Orquera che centra i pali.

E' qui che la partita cambia. Subito dopo gli uomini di Jacques Brunel costruiscono un'azione da meta con una combinazione tra Parisse e il solito Zanni, vanificata da un "in avanti" dubbio. Botta e risposta, con gli inglesi respinti prima dalla difesa azzurra e poi dalla prova tv: perché portano la palla oltre la linea di meta, ma non riescono a schiacciarla a terra.

Intorno alla mezz'ora ci cadono addosso l'infortunio di Castrogiovanni (ma Cittadini non lo ha certo fatto rimpiangere) e il cartellino giallo, con 10 minuti di espulsione, per Gori, che prima si fa intercettare un calcio di rinvio da Flood e poi lo placca senza palla. L'Inghilterra non ci fa passare indenni il periodo di inferiorità numerica, perché ottiene due calci piazzati che il solito Flood non sbaglia.

All'inizio del secondo tempo è ancora il numero 10 a centrare i pali, ottenendo il massimo vantaggio per i suoi (15-3). C'è chi teme che stia arrivando la valanga, ma è qui che l'Italia costruisce una gran bella partita. Non solo tiene, ma si presenta sempre più spesso nella metà campo avversaria. Il calcio di Orquera (assegnato per una irregolarità in mischia chiusa) precedeva di poco la meta di McLean. Il numero 10 sbagliava,da posizione difficile, sia la trasformazione sia il calcio che poteva portarci sul 15-14. Intorno al 20' non sbaglia Flood dopo un paio di minuti di pressione inglese seguita a un penalty giocato in touche.

Alla mezz'ora McLean va di nuovo in fuga sull'out, stavolta su suggerimento di Botes, ma gli inglesi recuperano. Prima della fine viene quella pressione infinita degli azzurri, roba da tenere in apnea 81.458 persone, oltre ai giocatori. E poi, sull'ultimo pallone, è Venditti a gettarsi di slancio, ma loro riconquistano l'ovale e lo mandano fuori. Peccato, perché ci stavamo proprio divertendo.

LA PARTITA
Inghilterra-Italia 18-11 (primo tempo 12-3). Per l'Inghilterra: 6 calci piazzati (Flood). Per l'Italia: 1 meta (McLean), 2 calci piazzati (Orquera). Calci fermi: Flood 6 su 6, Orquera 2 su 4. Cartellino giallo a Gori

SEI NAZIONI 2013
Gli altri incontri del quarto turno (giocati ieri): Scozia-Galles 18-28; Irlanda-Francia 13-13

La classifica: Inghilterra 8 punti (differenza punti +43; Galles 6 (+29); Scozia 4 (-2); Irlanda 3 (-2); Italia 2 (-43); Francia 1 (-25)
Quinto e ultimo turno (sabato 16 marzo): Italia-Irlanda; Galles-Inghilterra; Francia-Scozia

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