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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2013 alle ore 17:33.

Questa volta abbiamo la prova definitiva: il resveratrolo, un componente del vino rosso attiva direttamente una proteina che promuove la salute e la longevità in modelli animali. Cosa c'è di più rispetto a quanto già si sapeva? Il fatto che in questo nuovo studio - pubblicato su Science - i ricercatori hanno scoperto il meccanismo molecolare di questa interazione, cioè un enzima, il Sirt1, può essere "acceso" dal resveratrolo attraverso degli attivatori sintetici. E che "potrebbe portare entro cinque anni a una pillola dell'eterna giovinezza", afferma il genetista David Sinclair, scienziato australiano che lavora all'Università di Harvard nonchè primo autore della ricerca. Oppure a una classe di farmaci più potenti rispetto a quelli oggi in sperimentazione clinica potenzialmente capaci di prevenire e curare patologie legate all'invecchiamento, dall'Alzheimer al diabete di tipo 2.
I primi studi di Sinclair sul resveratrolo risalgono al 2006, quando dimostrò che la sostanza poteva allungare la vita dei topi del 15 per cento. La ricerca fu però al centro di contestazioni da parte di diversi scienziati, secondo cui era falsata da errori e il risultato una semplice coincidenza. Con quest'ultimo studio il ricercatore è sicuro di aver ottenuto la convalida alla sua teoria.
Negli ultimi dieci anni, con Leonard Guarente del Mit come pioniere, la scienza che studia la longevità si è focalizzata sulle sirtuine o proteine Sir2, un gruppo di geni che si ritiene proteggano gli organismi contro le malattie dell'invecchiamento (in quanto implicate nella regolazione della trascrizione, l'apoptosi, la resistenza allo stress e anche l'efficienza energetica in situazioni di restrizioni caloriche).
Il resveratrolo, che si trova nella buccia dell'uva, ma anche nelle arachidi, aumenta l'attività di una delle proteine Sir (nei mammiferi sono 7), in particolare la Sirt1, una sorta di batteria cellulare che si "scarica" lentamente con l'età.
«Nella storia dei prodotti farmaceutici non esiste un farmaco che si lega a una proteina per accelerarla come il resveratrolo attiva la Sirt1. Quasi tutti i composti infatti agiscono rallentando o bloccando le proteine» dice Sinclair, che è anche co-fondatore di Sirtris, start-up acquisita da GlaxoSmithKline, in cui il ricercatore ha ancora un ruolo di consulente scientifico. Attualmente l'azienda ha allo studio 400 attivatori, tutti potenti almeno quanto 100 bicchieri di vino, tra cui i migliori tre, contro diabete e psoriasi, già nella fase di test sull'uomo: «Anche se per ora ognuno di questi farmaci dovrebbe essere prescritto per una malattia – sottolinea il ricercatore - un giorno potrebbe essere disponibile una pillola preventiva. Stiamo lavorando sugli effetti sulle persone sane, e i primi risultati sono promettenti».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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