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Questo articolo è stato pubblicato il 20 aprile 2013 alle ore 20:00.
L'ultima modifica è del 20 aprile 2013 alle ore 10:04.

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Ore 16,54. Maroni e Bossi: no ad Amato al Quirinale
«No a un governo Amato. L'ho detto a Berlusconi e al presidente della Repubblica: la Lega vuole un governo politico, che duri per l'intera legislatura e che dialoghi con le Regioni per risolvere i problemi del territorio e si basi sul lavoro dei 10 saggi», ha detto il segretario della Lega, Roberto Maroni, a Montecitorio. La Lega Nord non appoggerà un governo Amato, ha affermato Umberto Bossi, presidente federale della Lega Nord, parlando con i cronisti a Montecitorio. «Amato ha già spazzato via i conti correnti di tutti i padani, non ci piace», aggiunge Bossi.

Ore 16,51. Bossi: Grillo arriva a Roma? Fa il comico
«Grillo arriva a Roma? Che lavoro fa? Il comico», afferma il presidente federale della
Lega Nord, Umberto Bossi, parlando con i cronisti a Montecitorio.

Ore 16,50. Civati: ho votato scheda bianca e non sono l'unico
«Ho votato scheda bianca e non sono l'unico nel Pd», ha detto Pippo Civati parlando con i giornalisti durante il sesto scrutinio per l'elezione del presidente della Repubblica. «Capisco che era necessario - ha detto il parlamentare del Pd - che a questo punto era necessario eleggere il Presidente della Repubblica, ma così non va. E non capisco perchè non si sia voluto prendere in considerazione il nome di Rodotà».

Ore 16,34. Rodotà: io non devo dire né sì, né no
«Io non devo dire nè sì nè no, questo è il punto. Avrei dovuto dire qualcosa se fossi stato lì dentro», ha detto Stefano Rodotà, oggi a Bari per un dibattito alla 'Repubblica delle idee' del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, parlando delle votazioni a Montecitorio che lo vedono candidato al Quirinale contrapposto alla rielezione di Giorgio Napolitano. «Non so nulla oggi», ha argomentato Rodotà. Quanto al suo alto gradimento fra i militanti M5S alle 'Quirinarie', «i voti della Rete sono una cosa complicata da decifrare. Intanto c'è stata una grandissima attenzione, crescente, abbastanza impressionante».

Ore 16,27. Grillo: è in atto un colpo di Stato
«Ci sono momenti decisivi nella storia di una Nazione. Oggi, 20 aprile 2013, è uno di quelli. È in atto un colpo di Stato. Pur di impedire un cambiamento sono disposti a tutto. Sono disperati. Hanno deciso di mantenere Napolitano al Quirinale», scrive Beppe Grillo sul suo blog.

Ore 16,13. Fratelli d'Italia non vota Napolitano
Il gruppo Fratelli d'Italia, dopo aver espresso il proprio sincero apprezzamento per il Presidente Giorgio Napolitano, ha comunque deciso di non votarlo per contestare un percorso che appare finalizzato nei prossimi giorni, alla nascita di un governo che accomuni il centrodestra alla sinistra, con effetti simili al governo Monti.

Ore 16,11. Bersani: problemi di numeri? Vediamo, non mi fate dire niente
Prudente Pier Luigi Bersani con i giornalisti mentre si recava in Aula per votare per il presidente della Repubblica. E a chi gli chiedeva se temeva problemi di numeri, ha
risposto: «Adesso andiamo a votare e vediamo. Non mi fate dire niente».

Ore 16,06. Berlusconi vota e si riunisce con i capigruppo
Il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, dopo aver votato al quarto scrutinio per l'elezione del presidente della Repubblica, si dirige verso il corridoio della 'corea' di Montecitorio e si riunisce in una sala con i capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Renato
Schifani.

Ore 15,56. Crimi: devono andare tutti a casa
«Rodotà, Rodotà, Rodotà....». A piazza Montecitorio mentre in sottofondo la folla del Movimento Cinque Stelle scandisce il nome del candidato per il Quirinale, il capogruppo al Senato del M5s torna a ribadire le sue critiche alla scelta del Pd di appoggiare il bis per Giorgio Napolitano. «Invece di ascoltare la sua base - ha detto - il Pd preferisce dar retta al Pdl e al centrodestra: il nostro candidato resta Rodotà. Questi devono andare tutti a casa».

Ore 15,48.Vendola: il vero vincitore è Berlusconi
«Difficile non cogliere che Silvio Berlusconi è il vero vincitore di questa partita perché esce fuori forte l'ipotesi di un governo di larghe intese che noi contrasteremo perchè sarà una sciagura per il Paese». Così Nichi Vendola, leader di Sel, nel confermare il voto per il Colle a Stefano Rodotà.

Ore 15,45. Berlusconi in aula aspetta la seconda chiama
Silvio Berlusconi è entrato in aula alla Camera dov'è in corso il sesto scrutinio per il presidente della Repubblica. Il Cavaliere non ha risposto alla prima chiama dei senatori e, dovendo aspettare la seconda, si è accomodato nei primi banchi dell'emiciclo riservato al Pdl accanto a Fabrizio Cicchitto. Intorno a lui decine di deputati e senatori del suo partito: la scena è quella osservata centinaia di volte dell'ex premier che parla, probabilmente raccontando aneddoti e barzellette e dei suoi che scoppiano in fragorose risate udibili fino alla tribuna stampa.

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