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Questo articolo è stato pubblicato il 24 aprile 2013 alle ore 22:48.
Contenuti alternativi: primi i Led Zeppelin
La principale novità permessa dal cinema digitale sono i contenuti alternativi che si affiancano alla programmazione dei film: in genere concerti rock ma anche di musica classica e documentari. Il digitale consente poi anche la programmazione di più film nella stessa sala (cosa che piace poco ai distributori...). L'esempio è quello del Lux, a Roma, con la programmazione di cartoni animati nelle fasce orarie antimeridiane. Nel 2012 sono stati programmati nelle sale 93 contenuti alternativi e quello che avuto il maggior successo di pubblico è Led Zeppelin: Celebration Day seguito da Ligabue Day.
Il paradosso della situazione italiane è, come ha detto Zambardino, Dal cinema-bistrot alla sala-evento
Bisogna cambiare utilizzando il digitale, insomma. Un circuito come UCI ha 700mila clienti nel proprio database, che cerca continuamente di fidelizzare e ai quali comunica con una pluralità di mezzi, social network su tutti. Sono le strutture medio-piccole, però, che cambiano la filosofia del rapporto con il pubblico, mettendo al centro ogni singolo spettatore. Come al Kino, a Roma, al Pigneto, un cinema-bistrot ma soprattutto con la straordinaria esperienza della multisala Badia Grande di Sciacca (Agrigento). Sino Caracappa racconta la storia di come fondare un'esperienza di eccellenza in una città di soli 42mila abitanti, con strade impossibili per il territorio circostante. O ancora il Lux di Roma, con i suoi mille posti, tutti digitalizzati, e una loro occupazione che arriva al 95% nel fine settimana, con film in versione originale in serata, una sala per i videogiochi, vendita di biglietti via Internet senza diritti di prevendita e così via.
Un luogo dove potersi vedere e discutere, non solo consumare
Il cinema digitale, insomma, si avvia a diventare sempre più un luogo dove potersi sedere, chiacchierare, mangiare, giocare, discutere del film visto, secondo la strategia delineata da Alessandro Bottai di Tix Production: il pubblico non va nelle sale per vedere un film ma è alla ricerca di un momento sociale. Arena 02, a Londra, è circondata di spazi dovi si può mangiare, bere, sentire musica o sedersi a conversare. Si può puntare alle fasce ricche con poltrone VIP e nuovi strumenti hi-tech, alzando il prezzo, oppure e meglio abbassare i prezzi, eliminare le barriere d'accesso, prevedere aree di sosta nei cinema, togliere gli schermi di vetro dalle casse, offrire prodotti originali, contrastando la crisi con le idee, come il WASBAR in Belgio, che mette insieme la lavanderia a gettone con uno spazio musicale, la ristorazione e la v isione di audiovisivi.
C onclude Nicola Borelli, direttore generale cinema del Ministero dei Beni Culturali: «sulle strutture che devono adeguarsi al digitale andranno tarati gli interventi statali, come il tax credit, la cedibilità del credito, il virtual print fee (nel quale distributori ed esercenti contribuiscono alla digitalizzazione delle sale)».
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