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Questo articolo è stato pubblicato il 01 maggio 2013 alle ore 17:20.
L'ultima modifica è del 01 maggio 2013 alle ore 10:55.

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Enrico Giovannini (Ansa)Enrico Giovannini (Ansa)

Nel giorno della Festa del lavoro, il neoministro del Welfare Enrico Giovannini annuncia che la riforma del lavoro va riformata. In particolare spiega: «La riforma Fornero è stata disegnata in modo molto coerente per una economia in crescita, ma può avere problemi per una economia in recessione. Bisogna capire cosa modificare, ma il mercato del lavoro ha bisogno di stabilità delle regole». E ha aggiunto: «Occorre urgentemente affrontare le emergenze occupazionali, di chi il lavoro lo ha perso o non lo trova. Ma soprattutto, occorre rimettere in movimento interi settori economici fiaccati dalla peggiore crisi economica della storia del nostro Paese».

Il ministro ha poi sottolineato: «Il Governo appena costituito ha individuato nel lavoro l'aspetto centrale del proprio programma. Nel giorno della Festa del Lavoro desidero unire la mia voce a quella del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, nel suo messaggio per la ricorrenza odierna, ha sottolineato come il Primo Maggio sia non solo lla festa dei lavoratori, ma anche, e più che mai, il giorno dell'impegno per il lavoro. Le grandi difficoltà che sta oggi vivendo il nostro Paese non devono scoraggiarci nella ricerca di risposte alla domanda di futuro».

Tempi strettissimi
Bisogna lavorare «in tempi strettissimi» per dare subito «le risposte che la società italiana si aspetta» in materia di occupazione. Non è un impegno facile e va risolto - ha aggiunto Giovannini - anche in un'ottica europea». Per questo motivo ha giudicato molto importante il tour europeo che sta compiendo il premier Enrico Letta. Giovannini ha aggiunto di vedere comunque «segnali importanti» come la manifestazione unitaria tra i sindacati in programma a Perugia. In proposito ha informato di aver già contattato i segretari generali e le associazioni professionali per «mettersi subito al lavoro e dare concretezza alle misure da prendere». Ha poi citato un passaggio del documento dei cosiddetti saggi dove si sottolineava come «eventuali economie realizzate, dovevano andare a sostenere le famiglie in difficoltà». Perchè c'è da non dimenticare, ha concluso, che «solo una crescita sostenibile può dare lavoro duraturo».

Letta: il lavoro è il cuore di tutto. Legge Fornero? Serve meno rigidità
E anche il premier Enrico Letta, impegnato nel suo tour europeo, è tornato sui temi dell'occupazione. «Il lavoro è il cuore di tutto. Se noi riusciamo sul lavoro a dare dei segnali positivi ce la faremo. Se sul lavoro non ci riusciamo, sono sicuro che non ce la faremo». Quanto alla riforma Fornero durante la conferenza stampa con François Hollande il premier ha commentato: «In un momento straordinario come questo è necessario un pochino meno di rigidità. Ci sono alcuni punti che in una fase recessiva stanno creando dei problemi».

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