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Questo articolo è stato pubblicato il 05 luglio 2013 alle ore 20:06.
L'ultima modifica è del 05 luglio 2013 alle ore 15:44.

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Il premio Nobel el BaradeiIl premio Nobel el Baradei

Il premio Nobel per la Pace Mohamed el Baradei è stato proposto per la nomina a primo ministro egiziano a interim. Secondo fonti presidenziali l'ex direttore dell'Agenzia Internazionale per l'energia atomica doveva essere nominato premier ieri stasera ma poi si è registrata una frenata.

Una notizia che puntava a placare la tenzione in Egitto dove è sfociata nel sangue la protesta a favore di Mohamed Morsi organizzata dai suoi sostenitori al Cairo. Il bilancio degli scontri con l'esercito, in aggiornamento continuo, è di almeno 37 morti, oltre 1.100 i feriti e si temono ulteriori disordini, dal momento che al Cairo migliaia di persone si stanno radunando nei pressi della moschea di Rabaa al-Adawiya, tradizionale punto d'incontro dei seguaci dei Fratelli Musulmani e del deposto presidente Mohamed Morsi, che vi sono accampati da una decina di giorni. Il neo-presidente Adli Mansour é frattanto impegnato in colloqui cui partecipano ministri, collaboratori e rappresentanti del movimento giovanile 'Tamarrod' (Ribellione; ndr), promotore delle proteste contro Morsi.

Il Partito della Libertà e della Giustizia - braccio politico dei Fratelli musulmani - ha lanciato un appello per continuare la mobilitazione di protesta: «Il movimento afferma che resterà con tutti i suoi membri e simpatizzanti a fianco delle folle nelle piazze egiziane, fino a che presidente Mohamed Morsi non sarà reintegrato nelle sue funzioni", si legge in un comunicato diffuso questa notte dal partito islamico, che sottolinea il carattere "pacifico" delle manifestazioni di protesta. E ha detto un no "categorico" della fratellanza alla nomina di el Baradei a premier ad interim, perchè così facendo il premio Nobel "accetta il golpe" e perchè "è l'uomo degli Usa in Egitto". Lo ha detto all'Ansa Mohamed el Khatib, dirigente della confraternita, ribadendo che il movimento rimarrà in piazza fino al ritorno di Morsi.

Intanto è stato arrestato il numero due dei Fratelli musulmani ed ex candidato alla presidenza Khairat El Shater e il presidente egiziano ad interim Mansour ha sciolto il parlamento. Inoltre dovrebbe essere nominato il nuovo primo ministro, in sostituzione di Hisham Qandil, deposto dalle Forze Armate insieme al presidente islamista Mohamed Morsi: lo riferiscono i quotidiani controllati dallo Stato, confermando che tra gli aspiranti alla guida dell'esecutivo rimane favorito il leader dell'opposizione unitaria, Mohamed ElBaradei.

Secondo il quotidiano al-Ahram, nella notte di violenze almeno 16 delle vittime sono state uccise da colpi di arma da fuoco alla testa e al petto. Tre manifestanti hanno trovato la morte negli scontri scoppiati con l'esercito mentre in centinaia cercavano di raggiungere il quartier generale della Guardia repubblicana dove il presidente deposto è rinchiuso da mercoledì, dopo essere stato destituito dalle forze armate. Una persona è stata invece uccisa negli scontri fra pro e anti Morsi nei pressi dell'università. Non è ancora chiaro in che situazioni siano stati provocati gli altri morti. Intanto l'esercito ha smentito che sia stato imposto il coprifuoco in due città nel Sinai settentrionale, vicino al confine con Israele e la Striscia di Gaza, come era stato anticipato in precedenza. Un sacerdote cristiano copto è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nella provincia egiziana del Sinai, nella città di El Arish.

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