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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2013 alle ore 20:30.
L'ultima modifica è del 04 ottobre 2013 alle ore 10:00.

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Schifani (Pdl) contro i post del commissario Crimi (M5s): «intollerabile»
Nel corso della giornata, mentre la Giunta era riunita in camera di Consiglio, si è aperto un altro fronte polemico, con al centro sempre l'imparzialità o meno dell'organismo del Senato. A dar fuoco alle polveri ci ha pensato il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani, che ha attaccato la pubblicazione di post «volgari e offensivi contro il presidente Berlusconi», in particolare sul profilo Facebook di Vito Crimi, componente della Giunta del M5S.

«Denunciamo al presidente Grasso un fatto gravissimo: mentre la Giunta delle Elezioni é in Camera di consiglio, l'esponente del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, sta esprimendo su Facebook giudizi» sul procedimento in corso, «violando il regolamento del Senato». «Un comportamento intollerabile - ha aggiunto Schifani - che conferma la bontà della nostra richiesta di ricusazione di alcuni membri della Giunta ed inficia gravemente la legittimità dei lavori del collegio». «Chiediamo l'immediata sospensione dei lavori» ha quindi concluso Schifani, auspicando l'accoglimento della richiesta di ricusazione verso alcuni membri della Giunta avanzata da tempo dal Pdl.

Grasso: non comunico con Giunta, ma per Crimi possibili conseguenze
È «del tutto inqualificabile e gravemente offensivo quanto scritto dal senatore Vito Crimi nei confronti del senatore Berlusconi durante la fase pubblica della seduta della Giunta. Tale comportamento verrà sicuramente valutato dagli organi competenti del Senato». Piero Grasso, in una nota radatta dal suo portavoce, ha sottolineato che il presidente del Senato non ha il potere di intervenire sui lavori della Giunta delle elezioni. «In merito alle richieste da più parti avanzate di sospensione dei lavori della Giunta, si precisa che il ruolo del presidente del Senato, ai sensi del regolamento per la verifica dei poteri della Giunta, è limitato all'intesa con il presidente della stessa Giunta ai fini della fissazione del giorno e dell'ora della seduta pubblica». È quanto ha dichiarato in una nota il portavoce del presidente del Senato, Alessio Pasquini. «Il presidente del Senato - proseguiva la nota - non ha alcuna possibilità nemmeno di comunicare con i componenti della Giunta, in questo momento riunita in camera di consiglio, senza incorrere nella violazione del Regolamento che prevede la segretezza di tale fase del procedimento. Ogni comportamento dei componenti della Giunta che esorbiti dalle funzioni istituzionali, a tal punto da incidere sul regolare andamento dei lavori, richiede una attenta e approfondita istruttoria per stabilire autori, tempi e modalità riconducibili a eventuali violazioni del Regolamento, da sottoporre agli organi competenti sia sotto il profilo disciplinare che regolamentare».

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