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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2013 alle ore 20:30.
L'ultima modifica è del 04 ottobre 2013 alle ore 10:00.

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I post grillini sotto accusa
Ma a cosa si riferisce Schifani? Nel mirino dell'ex presidente del Senato, la pubblicazione sui social network di una foto dei "grillini" Michele Giarrusso accanto a Serenella Fucksia, la collega che gli siede accanto, durante la seduta della Giunta. O il post pubblicato da Vito Crimi con l'immagine di un poster con la scritta "Silvio non mollare" accompagnato da un commento in cui si fa riferimento però non a decisioni politiche, ma a funzioni corporali.

Staff di Crimi: post precedente a Camera consiglio
Il collaboratore parlamentare di Vito Crimi, senatore M5S nell'occhio del ciclone per un post su Facebook in tema di "prolasso prostatico" e "peti" pubblicato durante la riunione della Giunta sulla decadenza di Silvio Berlusconi da parlamentare, ha provato a scagionare l'esponente "grillino" con un nuovo post. Crimi è stato accusato di aver violato le regole del Senato, avendo comunicato con l'esterno durante la camera di consiglio, ma ha provocato una reazione durissima dal Pdl (che ha chiesto l'interruzione dei lavori della Giunta) anche per il contenuto del suo messaggio. Adriano Nitto, questo è il nome del collaboratore, precisa che "il post relativo a Berlusconi è stato inserito alle ore 10.04, prima dell'inizio dei lavori in Camera di Consiglio" mentre «i post successivi, già programmati (relativi a Lampedusa ed al resoconto '5 giorni a 5 stelle') sono stati inseriti dal sottoscritto».

Bernini (Pdl): post di Crimi inficiano i lavori della Giunta
Nonostante le spiegazioni che arrivano dall'assistente di Crimi, i suoi post contro Berlusconi «rispetto al quale «dovrebbe svolgere le funzioni di giudice, inficiano qualsiasi verdetto e confermano che la sentenza é già scritta» A dirlo, nel primo pomeriggio è la senatrice Annamaria Bernini, portavoce vicario del Pdl. Per Bernini, «È uno spettacolo inverecondo che umilia la democrazia, il Senato della Repubblica, le istituzioni. Uno schiaffo inaccettabile a 9 milioni di italiani che hanno espresso il loro voto per Berlusconi e se ne sentono rappresentati. Una gogna indegna di un paese civile, che impone provvedimenti immediati». All'attacco anche Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera, che parla di post «volgare e inaccettabile. Grasso sospenda immediatamente Giunta, e' importante salvaguardare le istituzioni».

Ricusazione vietata dal regolamento del Senato
Poche, ad ogni modo, le possibilità che la richiesta di ricusazione dei membri della Giunta venga accolta: a vietare la sostituzione dei componenti e' addirittura il Regolamento del Senato, che all'articolo 19, comma 2, specifica che i senatori nominati dal presidente del Senato a comporre la Giunta non solo non possono rifiutare la nomina ma non possono nemmeno dare le dimissioni. L'unica possibilità prevista è che il presidente del Senato «puo' sostituire un componente della Giunta che non possa per gravissimi motivi partecipare, per un periodo prolungato, alle sedute della Giunta stessa».

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