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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2013 alle ore 07:55.
L'ultima modifica è del 13 dicembre 2013 alle ore 07:16.
Proteste a Roma, Marino preoccupato
Prosegue il presidio del coordinamento nazionale del 9 dicembre in piazzale dei Partigiani a Roma dove questa mattina è ancora presente il gazebo con alcune tende. Il movimento si prepara alla grande manifestazione annunciata per sabato, quando confluiranno a Roma tutti i movimenti dalle altre città per un corteo verso il Parlamento.
Il sindaco di Roma Ignazio Marino si è detto "preoccupato" per le manifestazioni in programma a Roma. Parlando ieri ai giornalisti al Consolato italiano di New York, nel corso di un breve viaggio istituzionale negli Stati Uniti, Marino ha detto che la protesta dei Forconi "nasce da un profondo disagio economico che il Paese continua a vivere". E' molto facile, ha detto Marino, "che in manifestazioni che esprimono con determinazione un disagio vissuto dalla grande maggioranza delle popolazione, si inseriscano persone violente che trasformano una protesta legittima in una situazione di pericolo per la città". Tuttavia, ha chiarito, "Roma è la capitale e nella mia visione credo che debba ospitare le manifestazioni di carattere nazionale". Proprio per questo, ha aggiunto, l'assessorato al bilancio sta lavorando a un "documento tabellare che indichi gli extra-costi che Roma deve affrontare nello svolgimento del suo ruolo di capitale". Portando ad esempio la cerimonia di santificazione di due papi che nel 2014 porterà a Roma 5 milioni di visitatori in una settimana, Marino ha detto che "è logico chiedere allo Stato un sostegno economico".
Torino, studenti in corteo
Centinaia di studenti stanno creando difficoltà al traffico cittadino con un corteo che procede a zig-zag per l'area centrale di Torino. I manifestanti partiti dalla piazza di Porta Susa si sono fermati prima sotto la Regione Piemonte per poi raggiungere Palazzo di Città, sede della giunta comunale. Gridando slogan contro il governatore Roberto Cota e il sindaco Piero Fassino, hanno attraversato in modo disordinato le vie del centro senza un'apparente meta. Problemi al traffico di bus e auto al passaggio del corteo. Ora i manifestanti sono fermi in corso Principe Eugenio. Presenti tra gli studenti anche esponenti dei centri sociali.
La protesta dei forconi si sta comunque ridimensionando. Mercati e negozi aperti riforniti di merci, sotto l'occhio delle forze dell'ordine. Nella notte non sono stati segnalati blocchi stradali. Torino appare blindata con forze dell'ordine ovunque.
Intanto, il sindaco Piero Fassino, riferendo al consiglio comunale delle diverse situazioni verificatesi in questi giorni, ha detto che il Comune di Torino non tollererà più d'ora in poi eventuali manifestazioni di protesta «che condizionino il normale svolgimento della vita della città». «Siamo di fronte a un movimento - ha detto Fassino - che non ha piattaforma né leadership riconosciuta. La lettura sociale non può giustificare il modo in cui questa protesta si è manifestata. Vi sono stati passeggeri costretti a scendere dagli autobus, mamme a cui è stato impedito di portare i figli all'asilo, ambulanti e negozianti costretti a interrompere la loro attività. Tutto ciò non è giustificabile».
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