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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2013 alle ore 07:55.
L'ultima modifica è del 13 dicembre 2013 alle ore 07:16.
Scontri gravi si sono intanto verificati a Milano, dove i manifestanti sono entrati in contatto con i tifosi dell'Ajax giunti nella capitale lombarda per la partita con il Milan. Una trentina di supporter olandesi si sono scontrati con gli autotrasportatori che bloccavano il traffico. Sei tifosi sono rimasti feriti. A Torino il centro della città é restato bloccato per il terzo giorno consecutivo. La Procura di Genova ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando l'interruzione di pubblico servizio di autobus e treni. Blocchi stradali vengono segnalati in Lombardia, Piemonte e Liguria. Per ora sembra scongiurata l'idea della marcia verso Roma dei camionisti che hanno promosso la protesta contro la politica del governo che non proteggerebbe le merci italiane e contro l'Europa dell'euro.
Non tutto il movimento degli autotrasportatori spinge per una escalation violenta delle manifestazioni. Mariano Ferro, tra i leader della protesta, prende le distanze dalle frange più estreme: «I veri forconi si trovano in Sicilia dove la protesta in questo momento èpacifica. Purtroppo veniamo associati a gruppi di teppisti ed eversivi con i quali non c'entriamo nulla«.
A Torino la Procura indaga per devastazione
Devastazione e saccheggio, istigazione a delinquere, resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata, lesioni. La procura guidata da Gian Carlo Caselli, a Torino, ipotizza questi reati nel fascicolo di indagine che è stato aperto per gli episodi avvenuti negli ultimi tre giorni, in città e nel circondario, durante la protesta dei forconi. Il procedimento, gestito dai pm Paolo Borgna, Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, per ora, è a carico di ignoti, ed è destinato ad arricchirsi con le segnalazioni e le denunce già arrivate o in procinto di arrivare (i pm sono in contatto con vari organismi, tra cui le associazioni dei commercianti).
In tutto, con oggi, sono state arrestate cinque persone: fra esse, un camionista che rallentava deliberatamente il traffico (ora è ai domiciliari), un giovane che voleva impedire a un tassista di lavorare, due che hanno costretto dei negozianti a chiudere. La loro posizione verrà trattata singolarmente, e in procura sono intenzionati a procedere con severità. Almeno trentadue sono le denunce.
Anche ieri è stata una giornata di cortei, sit-in, blocchi stradali e ferroviari non solo a Torino, dove la tensione è rimasta alta e ci sono stati forti disagi alla circolazione, ma anche nel resto della provincia, dal Pinerolese alla Valle di Susa. A Nichelino il sindaco Pino Catizone ha lanciato l'allarme: municipio letteralmente circondato da una massa di manifestanti. Il ministro dell'interno, Angelino Alfano, gli ha assicurato il suo interessamento e l'invio di rinforzi.
Nel tardo pomeriggio, in piazza Castello a Torino, un gruppo di autonomi (che non aderiscono formalmente alla protesta dei forconi) ha scagliato delle bottiglie contro le forze dell'ordine che presidiano il palazzo della Regione. In via Po, un folto gruppo di "forconi" che stava raggiungendo il luogo del comizio del leader nazionale Danilo Calvani è stato investito dall'acqua gettata da un balcone.
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