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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2013 alle ore 14:56.
L'ultima modifica è del 17 dicembre 2013 alle ore 09:00.

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Dal differimento del pagamento della mini-rata Imu, alla sanatoria per i contenziosi sui canoni per le spiagge, ai nuovi fondi per gli esodati, ai bonus bebè . Sono alcuni dei principali emendamenti presentati da governo e relatori al ddl stabilità in commissione Bilancio alla Camera, tra cui spicca quello proposto da Marco Causi (Pd), per eliminare a partire dal prossimo anno il bollo fisso di 34,20 euro sul conto titoli, mentre rimane quello sui conti correnti.

Peggiora però il dovuto da parte delle imprese, che passerà nel massimo da 4.500 a 10mila euro, sempre a partire dal 2014. A crescere, poi, dall'1,5 al 2 per mille, è poi l'imposta fissa dovuta sulle comunicazioni alla clientela relative ai prodotti e agli strumenti finanziari.

Soddisfatto per la scelta della V commissione il deputato Causi, perché, sottolinea, «raccoglie i punti della campagna lanciata da Banca Etica» prevedendo una misura «che elimina una distorsione regressiva del sistema fiscale italiano e abbassa il peso fiscale sulla detenzione di risparmi su conti correnti e sul conto titoli di piccolo ammontare. In questo modo si apre la strada alla promozione dell'azionariato popolare e alla partecipazione dei lavoratori alla proprietà delle aziende», conclude.

Imposta sostitutiva del 12% su rivalutazione quote Bankitalia
Nonostante la maratona notturna, i tempi di esame degli emendamenti in commissione sono a rischio, dopo il doppio slittamento dalle 12.30 alle 15.30, e poi ancora alle 17.00 (con inizio effettivo però alle 18.00) , a causa delle trattive in corso con il Governo per avere certezze suoprattutto sul fronte delle coperture. Tra le novità dell'ultm'ora, il deposito di un emendamento dell'Esecutivo per la rivalutazione fiscale delle quote della Banca d'Italia. In particolare, il Governo chiede l'introduzione di un'imposta sostituiva al 12% sulla rivalutazione delle quote di Via Nazionale detenute dai partecipanti. Per il versamento sono previste «tre rate annuali di pari importo, senza pagamento di interessi, di cui la prima entro il termine di versamento del saldo delle imposte sui redditi dovuti».

Gestione separata Inps, cresce il contributo degli iscritti al altre previdenze
Un altro emendamento presentato dal Governo interviene, aumentandolo, sul contributo obbligatorio alla gestione separata dell'Inps da parte di quanti sono iscritti ad altre forme di previdenza. Dal 2014, l'aliquota potrebbe salire direttamente al 22% (invece che dal 20% al 21% come era precedentemente previsto) per poi passare nel 2015 al 23,5 per cento. Infine, nel 216 l'aliquota dovrebbe raggiungere quota 24% confermando il conseguimento del livello di regime previsto. La norma vale nel complesso 122 milioni di maggiori entrate nel 2014 (110 al netto del Fisco) e 184 nel 2015 (125 al netto del fisco). Ma questi non sono i soli emendamenti su cui la V commissione dovrà esprimersi. Vediamo i principali:

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