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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2014 alle ore 09:51.
L'ultima modifica è del 02 marzo 2014 alle ore 11:13.

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(Reuters)(Reuters)

«È questione di ore e chiudiamo tutto». Ne è convinto il premier incaricato Matteo Renzi, che ha mostrato ottimismo lasciando ieri sera la sede del Pd. Renzi tira dritto nel rispetto del timing illustrato nei giorni scorsi («sabato la squadra, lunedì la fiducia»), ed è più che probabile una sua salita al Colle in giornata (intorno alle 16, secondo alcune fonti non confermate) con la lista dei ministri da sottoporre al capo dello Stato. Con questa accelerazione Renzi sembra aver superato le «molte criticità» registrate ieri dal Ncd dopo l'incontro di maggioranza tenutosi negli uffici del ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio. Ma evidentemente l'aria è cambiata, se oggi è lo stesso Alfano a definire il faccia a faccia nella notte con Renzi un «incontro proficuo», per poi concludere: «Pronti a grande squadra».

Ok di massima Pd-Ncd su Italicum dopo Senato
Pd e Ncd stanno lavorando in queste ore al tentativo di sciogliere gli ultimi nodi relativi al programma. Si sarebbe sbloccato l'impasse sulla legge elettorale e i tempi della sua approvazione. Nel vertice notturno tra Matteo Renzi e Angelino Alfano, spiegano infatti fonti Ncd, il premier incaricato avrebbe garantito che l'ok all'Italicum e, quindi, la sua entrata in vigore sarebbe legata alle riforme istituzionali e, in particolare, alla riforma del Senato. Anche se per ora non si sarebbe giunti a definire nel dettaglio lo strumento da utilizzare.

Vicina intesa Ncd-Pd su unioni civili e ius soli
Sarebbe poi vicina un'intesa anche su uno dei temi più delicati, quello di unioni civili e ius soli. Al lavoro per dirimere le questioni, Graziano Delrio e Lorenzo Guerini per conto del Pd, Gaetano Quagliariello e Maurizio Sacconi sul fronte Ncd.

L'incontro nella notte tra i leader Pd e Ncd
Nella serata di ieri, al vertice di maggioranza di metà giornata è infatti seguito un vertice notturno ristretto fra i leader dei due principali partiti della coalizione. Alle 23.00, per oltre un'ora e mezza, ospiti ancora una volta di Graziano Delrio, si sono incontrati il premier incaricato Renzi e il vicepremier uscente Alfano, accompagnati rispettivamente da Dario Franceschini e Maurizio Lupi. Al centro del confronto, secondo alcune indiscrezioni, il puzzle della nuova squadra di governo e sul programma. Alfano si avvierebbe a una conferma a ministro dell'Interno, ma non più a vicepremier.

Alfano: da Renzi nessun aut aut sul mio futuro
Ma i dettagli dell'incontro notturno li fornisce oggi Alfano, che ai microfoni di Skytg24 racconta di «una conversazione serena» con Renzi, «utile, proficua per l'Italia». Lasciando il congresso Udc in corso a Roma, spiega di aver «parlato di programma, del no Ncd alla patrimoniale e di tutto quanto è nell'interesse dell'Italia. Sono abbastanza soddisfatto». Quanto al suo futuro, Alfano ha assicurato: «Renzi non mi ha posto nessun aut aut, noi siamo pronti a formare una grande squadra per un grande Paese per fare grandi riforme. Ora starà a Renzi trarre le definitive decisioni. Non c'è mai stato da parte mia un tema che riguardasse me stesso, in ballo c'è il destino dell'Italia. Renzi non ha mai fatto nessuna obiezione e il nostro rapporto personale è ottimo».

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