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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2014 alle ore 17:16.

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Se questo è vero, ho il dovere di entrare nel merito delle modalità con cui questo atteggiamento deve diventare realtà. Ho anche il dovere di dirvi che la subalternità culturale con la quale, troppo spesso, si è considerata l'Europa come la nostra matrigna è una subalternità culturale della quale possiamo liberarci solo noi. Non possiamo immaginare che qualcun altro risolva i nostri problemi. Noi viviamo in un momento in cui la «generazione Erasmus», che tra l'altro è rappresentata al Governo, ha conosciuto il sogno degli Stati Uniti d'Europa come concretezza, che ha conosciuto l'euro come unica moneta o quasi. Di fronte a questa generazione, noi avvertiamo il bisogno di indicare una prospettiva di futuro e non di vivere di rimpianti e di ricostruzioni fasulle del passato. Propongo a questo Senato di essere la legislatura della svolta. Avrei preferito che questo passaggio fosse stato preceduto da un chiaro mandato elettorale.

MARTON (M5S). Bravo!

RENZI, presidente del Consiglio dei ministri. Ma sappiamo come sono andate le elezioni. Oggi proponiamo di essere nella condizione di valutare una scelta politica. Non vi sorprenderà il fatto che in questo Governo sono rappresentati i segretari dei maggiori partiti, perché questo è un Governo politico e noi pensiamo che la parola "politica" non sia una parolaccia. (Applausi dal Gruppo PD). Noi pensiamo di poter andare nelle piazze a dire che la politica che noi abbiamo in testa è reale, vera e precisa. Noi pensiamo che non ci sia politica alcuna che non parta dalla centralità della scuola. (Commenti dal Gruppo M5S).

Mi piacerebbe che chi ha la presunzione di avere la verità in tasca avesse la possibilità di confrontarsi con le insegnanti delle scuole e le famiglie nella loro vita di tutti i giorni, perché l'idea che da questa parte ci sia la casta e dall'altra ci siano i cittadini si è un po' rovesciata. Lo dico a una parte di questo Parlamento. (Commenti dal Gruppo M5S). Chi di noi tutti i giorni ha incontrato cittadini, insegnanti, educatori e mamme sa perfettamente che c'è una bellissima e straordinaria richiesta che è duplice. Da un lato si chiede di restituire valore sociale all'insegnante, e questo non ha bisogno di alcuna riforma, ma di un cambio di forma mentis.

MUSSINI (M5S). Ha bisogno di soldi!

RENZI, presidente del Consiglio dei ministri. Non ha bisogno di denaro, riforme, commissioni di studio: c'è bisogno del rispetto che si deve a chi quotidianamente va nelle nostre classi e assume su di sé il compito struggente e devastante di essere collaboratore della creazione di una libertà, della famiglia e delle agenzie educative. Il compito di un insegnante è straordinario. Ci avete mai parlato con gli insegnanti e ascoltato quello che dicono oggi? (Commenti dal Gruppo M5S).

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