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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2014 alle ore 10:54.
L'ultima modifica è del 14 maggio 2014 alle ore 20:32.

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Nella foto il premier Matteo Renzi nel corso della sua visita di ieri a Milano (ItalyPhotoPress)Nella foto il premier Matteo Renzi nel corso della sua visita di ieri a Milano (ItalyPhotoPress)

Si chiude a Palermo la giornata del premier Matteo Renzi. Una maratona tra Campania, Calabria e Sicilia per sottolineare l'importanza del meridione, della lotta contro la criminalità organizzata e per promuovere una migliore utilizzazione dei fondi europei. Ma Renzi ha annunciato anche una cabina di Regia a Palazzo Chigi per la Calabria e parlato anche di scuola e annunciato 10mila interventi il prossimo anno per l'edilizia scolastica. «Noi siamo l'italia che ce la farà contro l'italia che vorrebbe chiudere baracca e burattini» ha detto nel comizio conclusivo a Palermo. Decine di persone con fischietti hanno contestato Renzi sul palco gridando 'buffone' e 'Vergogna'. Si tratta del popolo No Muos che issano le bandiere del movimento che dice no al sistema satellitare di Niscemi (Caltanissetta).

Europee: Renzi, non ci fermerà nessuno e ci riprendiamo l'Italia
«Ho una cattiva notizia per voi che urlate e fischiate - ha replicato Renzi - noi non ci fermiamo, non vi lasciamo l'Italia, continuiamo ad andare avanti per cambiare e rilanciare questo Paese». Rispondendo alle proteste in piazza ha detto dal palco:«Mi avevano detto che ci sarebbero state ma non ci bloccheranno. Noi siamo quelli che ridiamo speranza a questo Paese. Gli insulti e gli attacchi non ci fermeranno». Poi il ricordo di Falcone e Borsellino «non sono solo due cognomi, ma di simboli di legalità e di martirio» ha detto nel corso del suo comizio palermitano. «Atterrando in aeroporto a Palermo o pensato a una maestra di Genova che mi ha chiesto di andare ad inaugurare una scuola intitolata ad Emanuela Loi. Noi dobbiamo avere rispetto di chi crede nella legalità». E in merito al bonus da 80 euro, ha puntualizzato: «non significa dare una mancia elettorale. Significa restituire dignità al Paese, noi siamo quelli dopo tanti anni restituiscono la speranza». Subito dopo aver concluso il comizio a Palermo Renzi è sceso dal palco, incurante dei manifestanti per un bagno di folla. Il premier, che è stato lungamente applaudito, ha stretto le mani di numerosi militanti del Pd, che lo hanno incoraggiato ad andare avanti, e si è fatto fotografare insieme ad alcuni sostenitori che hanno scattato immagini con il metodo del selfie

Rinnovare la linea politca della Commissione Ue

«Finchè l'Ue considera la spesa di finanziamento nazionale inserità nei patti di stabilità il problema di capacità di spesa da parte di istituzioni nazionali e locali sarà veramente difficile da risolvere» ha detto Renzi. «Perchè - ha spiegato - paradossalmente si autorizza con una mano ciò che si nega con l'altra. Ecco perchè la discussione sul passaggio delle elezioni europee e del rinnovo della linea politica della commissione e di cambio della strategia di fondo del Paese è una discussione che dovrebbe affascinare le classi dirigenti».

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