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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2014 alle ore 08:29.
L'ultima modifica è del 09 giugno 2014 alle ore 14:27.
Della finale per il terzo posto tra Italia e Brasile, con i verdeoro vittoriosi per 2-1 dopo il vantaggio di Causio al 38 esimo minuto, vanno ricordati i due gol da lontano di Nelinho e Dirceu. Anche in questo caso, Zoff non li aveva visti. E come sempre accade dalle nostre parti non era merito dalla bravura degli avversari, ma demerito di un portiere che aveva ormai dato il meglio di sé. Sappiamo com'è finita la storia, con Zoff ad alzare la Coppa del Mondo del 1982 dopo aver giocato, quarantenne, un Mondiale strepitoso.
Chiuso l'inciso, torniamo alla finale tra Argentina e Olanda. Al vantaggio di Kempes al 38esimo minuto era seguita una gara dove l'arbitro, l'italiano Gonella, chiuse tre occhi pur di non vedere il gioco duro dei padroni di casa, inclusa una gomitata di Bertoni di cui si erano accorti gli spettatori di tutto il mondo. All'82esimo Nanninga mise a segno la rete del pareggio e Rensenbrink, allo scadere, mancò l'occasione che avrebbe zittito un intero Paese come era accaduto al Maracanà nel 1950. Il pallone colpì il palo e ai supplementari gli argentini dilagarono con Kempes e Bertoni. Per protestare contro l'arbitraggio scandaloso gli olandesi lasciarono subito il campo di gioco: una mossa vistosa, ma inutile. Quell'Argentina, che era piena di campioni, doveva vincere. Non era prevista una seconda opzione. Con quello che gli anni successivi ci hanno fatto sapere sugli orrori di quella dittatura viene da ringraziare Rensenbrink per aver colpito il palo: chissà come sarebbero finiti Ardiles e compagni, se avessero perso quella partita.
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