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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2014 alle ore 14:32.
L'ultima modifica è del 15 giugno 2014 alle ore 14:34.

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Nella foto Andrea Pirlo (LaPresse)Nella foto Andrea Pirlo (LaPresse)

De Rossi  6  1/2
Paga pegno sulla rete inglese per un errore d’appoggio che innesca il contropiede. Ma prima e soprattutto dopo recita bene il suo ruolo di raccordo con il centrocampo e mette in mostra le doti di eccellente palleggiatore e la visione di gioco. Quando i bianchi attaccano in massa fatica come tutti a reggere la baracca, ma alla fine se la cava egregiamente.

Candreva  7
E' lui con Darmian che getta nel panico la squadra inglese sul fronte d'attacco di destra. In teoria sir Rooney dovrebbe aiutare a coprire quella fascia, ma lo fa poco e male e allora il motorino laziale è devastante e in accoppiata con Darmian apre squarci nella difesa avversaria. Il marchio d'autore lo mette nella ripresa con lo stupendo cross a pescare Balotelli. Giusto nell'ultimo secondo del primo tempo colpisce un palo. Se dobbiamo trovare un difetto, è la tendenza a crossare troppo presto, senza guadagnare bene in velocità la linea di fondo, rendendo così innocui molti traversoni. Ma è un dettaglio, perché un Candreva in questo stato di forma è grande risorsa. Finisce in debito d’ossigeno sfiancato dalle grandi rincorse.

dal 79°
Parolo  s.v.
Disciplinato, attento a coprire e rilanciare l'azione sul finire di partita, tiene impegnata la retroguardia inglese quando serve far trascorrere senza patemi il tempo. L’esordio mondiale è un quarto d’ora di felicità.

Verratti  6
Il voto è una media tra una buona mezz’ora e un’altra un po’incerta. Il giocatore del Paris Saint Germain dimostra di dover ancora bene assimilare il ruolo non facile di vice playmaker assegnatogli da Prandelli, anche se l'intesa con il primo violino Pirlo funziona. Se c'è un rimprovero da muovergli è la mancanza di coraggio che talvolta palesa dalla metà campo in su quando l'iniziativa è nelle sue mani. Ma c’è tempo e soprattutto stoffa.

Dal 56°
Thiago Motta  6
Messo in campo quando l'arrembaggio inglese si fa pressante, svolge bene il suo compito di frangiflutti. Le eccellenti doti di palleggio e il fisico consentono importanti recuperi. Una sicurezza per tecnica e grinta, l'italo-brasiliano è il vero interprete del valzer lento calcistico. E' un complimento, sia chiaro, perché lui trotta più che galoppare, ma la palla tra i suoi piedi è in cassaforte.

Pirlo  8
Il migliore in campo. Direte: capirai che novità. Eppure il nostro genietto, reduce da un campionato trionfale ma logorante, non è più un ragazzino e ci si poteva attendere un minor ritmo nel gran caldo di Manaus. Al contrario il metronomo d'Italia si dimostra anche in buona forma fisica. Il resto lo fanno i suoi piedi magici che sanno cercare, come pochi altri al mondo, la profondità, il compagno smarcato. Prima mezz'ora a grandi livelli, coronata dalla strepitosa finta con la quale ha dato il via libera al gol di Marchisio. Nella ripresa gestisce le forze, ma si fa sempre trovare dai compagni. Alla fine solo la traversa gli nega al 94° un gol meritato, naturalmente con una delle sue punizioni che cambiano d'improvviso direzione e fanno impazzire i portieri. Che la diva Eupalla ce lo conservi.

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