Pane duro per la Germania. Dopo un avvio sul velluto la squadra di Loew si trova di fronte un agguerritissimo Ghana che le fa sudare sette camicie per un pareggio e mette in discussione la leadership dei tedeschi nel girone che ora dovranno attendere l'esito dello scontro tra Stati Uniti e Portogallo per capire se l'ultima partita del girone sarà o meno una formalità. Partita tiratissima contro gli africani.

E' sempre una Germania dal grande carattere come quella vista contro i portoghesi ma i ghanesi riescono a mettere il guinzaglio Muller e tutto diventa più complicato. Innanzitutto bisogna attendere la ripresa per sbloccare la partita. Ci riesce Goetze ma la pacchia dura poco e dopo 3' Ayew prende il tempo ai difensori e pareggia con un altro colpo di testa. La retroguardia tedesca si fa infilare ancora una volta , da Gyan, e stavolta è il Ghana a passare in vantaggio e a credere nell'impresa.

Il tecnico tedesco però si affida alla vecchia guardia e con l'ingresso di Schweinsteiger e Klose riappiana le cose perché l'attaccante della Lazio trova il definitivo 2-2. Ma anche il portiere Neuer deve fare la sua parte per non compromettere il cammino della squadra che fin qui era parsa la più equilibrata e meglio assortita del torneo. Loew nella formazione iniziale non cambia nulla. E' Appiah che invece rivoluziona i suoi alla seconda uscita, alla ricerca di nuove soluzioni per evitare una seconda sconfitta che avrebbe scritto l'epilogo dell'avventura brasiliana.

Germania che comincia la sua gara con un atteggiamento molto propositivo ma anche attenta a chiudere i varchi per le incursioni Gyian e Boateng (in campo contro il fratello vista la singolare scelta di vestire due maglie diverse in nazionali differenti) quando il Ghana riparte in contropiede. La Germania costruisce ma non riesce a sfondare perché gli africani sono ben ordinati nelle retrovie. Nei primi 45' si susseguono discrete occasioni da entrambe le parti ma niente di clamoroso. Il primo cambio di Loew non è felice a differenza dei successivi. In campo, al posto di Boateng, entra il sampdoriano Mustafi che si farà superare in elevazione sul primo gol avversario sul traversone da destra di Atsu. Colpa da ripartire parzialmente con gli altri compagni di reparto, tutti dotati di centimetri da sfruttare sulle palle alte ma pietrificati sul gol. Sul 2-1 per il Ghana invece, dopo il diagonale vincente di Gyan, Loew chiama in causa Klose e viene premiato sul primo calcio d'angolo con la torsione dell'attaccante che rimette in asse la gara. Poi il laziale manca il match ball. E adesso è tutto in discussione: il girone è apertissimo.

Partita fotocopia, rispetto alla prima uscita, per l'Argentina. Un'altra incredibilmente brutta prestazione e un altro capolavoro di Messi, all'ultimo minuto, contro un Iran che il pareggio lo avrebbe meritato tutto. Ma la zampata del giocatore più forte del mondo sposta gli equilibri, e quindi è giusto così. La pulce non è evidentemente al meglio. I problemi fisici che lo hanno accompagnato nel finale di stagione hanno lasciato strascichi ma a quelli come lui basta davvero il lampo di genio, e il piede va da solo. E così, anche di fronte alla prestazione imbarazzante personale e di alcuni dei compagni più quotati come Aguero e Higuain, il tiro a giro del campione vale i tre punti. Stavolta però n po' di merito va concesso anche all'incostante portiee Romero, croce e delizia dell'albiceleste. Decisivo il suo intervento sul colpo di testa di Dejagah al 22' della ripresa. Qualificazione in cassaforte, gioco latitante. Ma siamo sicuri che quando dovrà fare sul serio, dentro o fuori, l'Argentina tirerà fuori il meglio del suo repertorio. Per ora si va al risparmio, e potrebbe essere la strategia vincente.

Nello stesso gruppo la Nigeria (4 punti) fa un passo avanti importante verso gli ottavi battendo di misura una Bosnia svogliata che abbandona il mondiale. Se la vedrà a distanza all'ultima giornata con l'Iran per il secondo piazzamento.

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