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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2014 alle ore 07:27.

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Argentina

Romero 8
Per i pochi che non lo sapessero, il giovanotto ha giocato un campionato con molti bassi e pochi alti nella Sampdoria. Eccolo invece ergersi a protagonista e condurre l'Argentina con le sue mani verso la finale. Durante l'incontro sicure uscite, tre notevoli di pugno per tempismo. E in conclusione due balzi per dire no ai tiri dagli undici metri di Vlaar e Sneejder. Una sicurezza per l'Argentina, dall'inizio del torneo. Chi l'avrebbe detto?

Zabaleta 6
Parte sicuro e si fa notare per i tempi d'intervento e per le proposte in avanti. Poi anche lui vive la sindrome del braccino corto degli argentini e si ritira a custodia del bunker. Bene, ma si può fare di più. Si prende anche nei supplementari una tremenda botta che potrebbe scardinargli qualche dente, ma rientra subito con un tampone in bocca. Un lottatore.

Demichelis 6
Se il muro davanti a Romero è solido come una roccia lo si deve anche a lui che mette tutta la sua esperienza al servizio dei compagni. Per il resto ci pensa l'inconsistenza degli avversari. Arrivederci alla sfida con Muller e soci.

Garay 7
È lui l'unico che sfiora (si fa per dire) il gol con un colpo di testa nel primo tempo. Poi si dedica, come tutti, alla fase difensiva e dimostra la sua abilità nella fase d'anticipo. Tira con grande sicurezza il secondo rigore e diventa protagonista. Non c'è che dire, se la difesa argentina è una roccaforte, il merito è anche suo.

Rojo 6
Sicuro sulla fascia anche perché nessuno s'inserisce e non teme le sortite di Robben. Non c'è che dire: il reparto difensivo è davvero compatto e arriva ben caricato alla tremenda prova contro l'attacco tedesco. Vedremo se e quanto la velocità degli inserimenti germanici potrà aprire varchi nella munita retroguardia.

Biglia 6
Non sfigura nel terzetto delle mediana dove si dimostra uomo d'argine. Rare le incursioni ma il suo ct l'ha messo lì non certo con questo compito.

Mascherano 8
Divide con il portiere la palma del migliore e questo dà l'idea del tipo d'incontro giocato dagli argentini. Un direttore d'orchestra in mezzo al campo, alza persino il dito durante le fasi di gioco per dettare gli schemi. Preciso nei disimpegni, non sbaglia un tempo d'entrata e gioca una quantità industriale di palloni. Prende e restituisce botte, ma si rialza anche quando in panchina scrutano con ansia i per capire se si mette in piedi. Al 90° formidabile il salvataggio su Robben. Insostituibile.

Perez 6
Si vede che i piedi buoni ci sono, ma non ha il dinamismo né le caratteristiche di Di Maria, la cui assenza s'è fatta sentire assai. Gioca un buon primo tempo. Parte a destra e poi passa a sinistra per poter meglio convergere al centro. Disegno teorico che presuppone una squadra più votata all'attacco. Ciò che non è l'Argentina di oggi. Esce stremato all'81° sostituito da

Palacio 5
Il cannoniere dell'Inter, il gran cursore, colui che ha contribuito a rendere dignitosa la stagione di transizione nerazzurra con i suoi gol impossibili, ha sbagliato al 115° la più facile delle occasioni preferendo solo davanti al portiere un innocuo colpetto di testa a un tiro da bucare la rete. Non  osiamo pensare a come si sarebbe sentito in caso di mancata vittoria ai rigori. E' comunque stanco per una stagione giocata a mille e si vede.

Messi 5
Come si fa a dare l'insufficienza al divino? Si fa, anche se è l'unico a creare i veri, pochi pericoli alla porta olandese. Una punizione forte ma centrale e un paio di spunti dei suoi che inducono il suo diretto avversario in un fallo da ammonizione. Poi nella ripresa una lunghissima latitanza. E' chiaro che il giovanotto fatica, è al lumicino, anche se nella sua bisaccia c'è una tale quantità di classe da mettere comunque paura. Tira il primo rigore, alla Messi. Ora speriamo prenda fiato, chi ama il calcio lo attende con ansia alla finale.

Higuain 6
Si muove, si impegna, retrocede a prendere palloni perché è poco e mal servito, anche se in avvio l'intesa con Lavezzi pare più proficua di quella con Messi. Bella una sua girata nel secondo tempo che fa gridare al gol. Viene sostituito all' 81 da

Aguero 5
Va bene, segna il rigore, ma con il tiro più prevedibile della serie argentina. Per il resto vaga sul fronte d'attacco combinando ben poco. E' fuori condizione e si vede.

Lavezzi 6 1/2
Il più attivo e propositivo dei suoi sul fronte d'attacco. Cerca e trova il modo di farsi lanciare in profondità. Si danna l'anima facendo il pendolo tra la difesa e l'attacco fino a quando alza bandiera bianca al 100° sostituito da

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