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Questo articolo è stato pubblicato il 13 luglio 2014 alle ore 23:58.
L'ultima modifica è del 14 luglio 2014 alle ore 08:20.

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Partita aperta
Sfida di cervelli, quella tra Löw e Sabella, ma nella ripresa la partita sembra più aperta, e le maglie più larghe: la fatica di un torneo estenuante comincia a farsi sentire. La Germania sembra far più fatica mentalmente: non tutto sta andando come immaginato dai tedeschi. Ma arrivano i gialli a Mascherano e Aguero ad allentare il pressing dell' albiceleste. e subito una combinazione porta Schurrle a un passo da Romero: controllo sbagliato, e a Buenos aires tirano un sospiro di sollievo....A un quarto d'ora dalla fine ecco Palacio al posto di Higuain. Neanche il tempo di leggerne la posizione in campo, che ecco un'altro destro di Kroos, sempre dal limite: pure stavolta, il neo acquisto del Real cerca la precisione piuttosto che la potenza. anche stavolta, palla sul fondo e mani tra i capelli. Entra Götze per Klose, che chiude da bomber-recordman (16 gol nelle fasi finali). Poi chiude anche Rizzoli, ma il triplice fischio è solo una parentesi in una storia ancora tutta da scrivere.

Supplementari
Una bordata di Schurrle da pochi passi che Romero salva coi pugni; un pallonetto di Palacio incredibilmente a lato, dopo aver scavalcato anche Neuer: cercano la spallata, argentini e tedeschi, ma nessuno vuol mollare, ed è questo il canovaccio epico del romanzo del Maracanà. Messi è sparito, e le tv l'hai ancora sorpreso a vomitare a bordo campo, come accaduto contro l'Iran, e tante altre volte in quest'annata stregata. e che ne debba ancora vedere, di streghe, la Pulce, lo conferma quel che accade al 113: Schürrle va in fuga sulla sinistra e spedisce a centro area un cross delizioso che Götze addomestica col petto prima di scagliarle di sinistro il pallone alle spalle di Romero: 1 a 0! Segna e decide il talentino che l'anno scorso disse addio al Borussia Dortmund per il Bayern annunciando il passaggio ai rivali a metà stagione e che poi, causa infortunio, vide dalla tribuna la finale di Champions fra gialloneri e bavaresi, vinta dai rossi di Monaco a Wembley.

Titoli di coda
L'arrembaggio albiceleste verso la porta di Neuer ha il sapore della disperazione e della resa. L'emblema della sconfitta è l'ultima punizione, dai 25 metri, affidata al sinistro stasera spento di Lionel Messi: stadio che trattiene il fiato, pallone che finisce nel secondo anello del Maracanà. Peccato Leo, sembrava il tuo Mondiale, ma Maradona resta lontano; al Maracanà è il trionfo della "generazione dei fenomeni" tedesca. Prima volta che un'europea trionfa in Sudamerica, aprendo una stagione di vittorie e dominio che si preannuncia lunga. Parigi2016 e Mosca2018 ci diranno se siamo stati facili profeti.

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