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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2014 alle ore 06:36.
L'ultima modifica è del 23 settembre 2014 alle ore 10:56.

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Se lo strumento è Fs per queste cose, per realizzarlo sì, però bisognerebbe...

Diciamo cosa serve. Perché i fondi Ue sono fondamentali e ora hanno fatto un'Agenzia. Se abbiamo queste risorse e non siamo in grado di spenderle, come la storia ha dimostrato finora, allora non c'è da sperare bene. Da uno che guida un'azienda che ha fatto l'alta velocità, che ha un piano di investimenti pazzesco, che vuol fare il suo, bisogna capire cosa chiederebbe a chi ci governa per poter fare.
Le semplificazioni dobbiamo fare. Senza toccare la trasparenza e la parte appalti, che è la parte più delicata, ma l'altra, quella amministrativa e autorizzativa. Il commissario può essere un segnale, può essere anche la soluzione, non voglio dire che sto prendendo le distanze dal mio ruolo, anzi ce la metterò tutta, però quella è una partita da risolvere...

Circola una brutta battuta: facciamo commissario Elia, così se non ci riesce lui, nessuno ce la fa. Un modo per metterla con le spalle al muro?
Quando abbiamo messo prima in sicurezza tutta la rete, poi l'alta velocità, non ci credeva nessuno che ce l'avremmo fatta. Invece ce l'abbiamo fatta. Quindi, la determinazione. A Moretti ho sempre detto: per quei progetti occorre un babbo, cioè uno che prenda a cuore la faccenda. Quindi se mi mettono spalle al muro per questa roba, ma sono il babbo della situazione, mi sentirò due volte responsabile, non una sola. La soluzione di questi problemi è nella condivisione, ma anche nella leadership.

Se Lei riesce a fare la Napoli-Bari, realizza la profezia di Cavour. Cavour disse che avrebbe unito l'Italia e che avrebbe unito Napoli e Bari con un treno veloce. Sono passati appena 150 anni.
Se dopo un secolo e mezzo si realizza la profezia di Cavour, non è cosa da poco. Abbiamo previsto in lavoro di poter già inserire dei fondi Ue perché contiamo di ultimare certe quantità di lavori, in modo tale da avere finanziati ulteriori lotti su quel tratto.

Lei diceva prima che siete creditori delle Regioni per una cifra molto importante. Nel rapporto inverso, cioè come voi pagate le aziende che lavorano per voi, in che situazione siete?
I pagamenti di Ferrovie sono sicuri.

Sicuri. I tempi?
Non è sempre detto. Ogni volta che noi prendiamo un impegno la copertura c'è. La cassa potrebbe in certi momenti mancare: il miliardo che dobbiamo avere dalle Regioni per esempio è cassa. Abbiamo ritardi, slittamenti, però paghiamo sempre. La certezza del finanziamento c'è.

Oltre a essere ingegnere, Lei è anche una persona proprio del fare. Abbiamo cercato anche di snidarla dal fare, ma è rimasto sul fare perché è quello su cui vuole misurarsi. Questo ci piace molto. Di recente sono stato a trovare Gabriele Pescatore, 94 anni, lui l'Italia l'ha fatta davvero, con le strade, con le opere. In molti gli vanno a chiedere ancora consigli e pareri. Mi ha sempre detto: è vero che noi siamo stati molto bravi e ci prendevamo le nostre responsabilità, però noi sapevamo anche che quando avevamo deciso partivamo e non ci interrompevano. Qui oggi tutti hanno paura di prendere una decisione e mettere una firma. Questo è il tema vero di oggi. Uno che deve mettere tante firme come Lei, questa paura ce l'ha o non ce l'ha?
Il mio avvocato, perché ho avuto qualche disavventura per problemi di esercizio ferroviario, lì c'è un groviglio di norme, ma ne sono sempre uscito bene, mi disse una volta: lei per i trent'anni successivi a questi darà lavoro agli avvocati, per tutte le firme che ha messo.

Le consiglierei una polizza.
Sì, le abbiamo, un po' di polizze, ma io dormo tranquillo comunque, perché so che le cose che ho fatto, le ho fatte con quell'attenzione che bisognava avere. Abbiamo tutti i sistemi certificati CIL 4, che è un livello quasi nucleare per le ferrovie. Abbiamo messo in piedi tutto un meccanismo. Poi, l'imponderabile accade sempre, perché tu devi pensare anche a quello cui non hai pensato. Si fanno le analisi del rischio delle varie situazioni, si fa tutto. Però può capitare sempre qualcosa. L'importante è dire: ho fatto tutto quello che potevo fare. Per esempio per i passaggi a livello avevamo detto al ministero: sovvenzioniamo noi, a tutti gli incroci con le strade ci mettiamo le bande rumorose o i dossi, paghiamo noi, poi l'Anas farà la manutenzione, così impedisci quell'evento che quando uno vede la sbarra chiudersi, si mette a correre, convinto di passare, e poi magari non ce la fa.

Non crede quindi che una delle attenzioni maggiori che debba avere Renzi o chiunque ci governasse sia proprio garantire alla macchina dello Stato uomini con idee nuove e capaci? Con nuove idee perché bisogna superare questo coacervo di regole e, sotto questo livello epidermico, la corruzione e la mancanza di opere. Ma anche una squadra di uomini capaci che operi dentro la macchina dello Stato, semplificandola, collegandola all'Europa. Lei ne fa già parte, operando nelle Fs: cosa ne pensa?
Sono perfettamente d'accordo. Difatti, Lupi mi disse l'altro giorno: stiamo puntando su Ferrovie. È un bel riconoscimento. Ma devo dire che anche quell'altra partita di fare da supporto all'amministrazione pubblica è necessaria.

Se lo dice Lei che è un uomo d'affari, vuol dire che è un segnale: occupiamoci di questa cosa, perché noi camminiamo, camminiamo, ma poi ci sarà sempre qualcuno che resta indietro.
La stessa velocità. Dovremmo avere la stessa velocità.

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