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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2014 alle ore 06:36.
L'ultima modifica è del 23 settembre 2014 alle ore 10:56.

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Con Moretti ho lavorato dal 1997, quando ero alla direzione tecnica di Rfi, fino all'anno scorso. Quando è arrivato, abbiamo messo in sicurezza tutta la rete con i sistemi di segnalamento Scmt, abbiamo fatto la copertura telefonica con una rete proprietaria, abbiamo attivato tutta la rete alta velocità che stava lì e languiva, c'è stata una grande intesa su queste attività. Però mi chiamo Michele Elia. Per me è imbarazzante sentire che Moretti è ancora il capo delle Ferrovie. Che faccio, lo chiamo ogni giorno per sapere che devo fare e la sera gli faccio il resoconto? Andiamo... Invece quando si diceva "Moretti tratta le Ferrovie come se fosse il padrone, una cosa sua", ho risposto che per me è positivo quando uno fa così, perché se la tratta come una cosa sua, sta difendendo quella società a spada tratta.

Ci ha appena detto che è favorevole al progetto di quotazione in Borsa dell'intero gruppo, ed era l'idea di Moretti, ha preso il piano industriale di Moretti, impacchettato, già approvato dal Cda e quello è rimasto, è contrario all'unbundling. C'è qualcosa in cui lei si vuole distinguere da Moretti?
Quello che ha fatto Moretti, l'ha fatto con noi. I progetti sono quelli. L'alta velocità prosegue? Sì. Il traffico regionale lo miglioriamo? Sì. Velocizziamo le relazioni fra città? Sì. Il traffico merci lo vogliamo cambiare? Sì. Sto chiedendo a tutti di fare un catalogo degli orari merci proprio per fare un salto anche lì.

Le Ferrovie di Elia, rispetto a questo progetto, hanno qualche momento di scostamento, di rilancio?
Che devo dire? Voglio sfruttare il materiale nuovo per velocizzare queste relazioni, l'ho detto. Voglio mettere tutto l'impegno possibile per chiudere la Bari-Napoli e mettere a posto la Sicilia.

In effetti lo sblocca-Italia dà a lei i poteri di commissario su Napoli-Bari e Catania-Messina: lì avrà un bell'impegno.
Ai ministri ho detto: si può usare la formula del commissario, però nominiamo un commissario che abbia anche gli strumenti operativi, cioè che abbia un ufficio progettazione, un ufficio direzione lavori, non un commissario avulso dalla realtà. Noi abbiamo tutto. Abbiamo Rfi che è il committente e Italferr che è realizzatore del progetto. E aver detto che il commissario è l'amministratore delegato di Fs dà una supervisione con l'utilizzo di due società completamente partecipate da Fs.

Che cosa vuole fare da grande?
Dentro Roma ci sono circa 250 km di binari del raccordo anulare, quando la metropolitana è lunga 40 chilometri. Quelle aree metropolitane sono un fatto da aggredire in maniera veramente forte. Oggi stiamo cercando di farlo tecnologicamente per migliorare le condizioni attuali, cerchiamo di semplificare pure le stazioni per ridurre il numero di scambi. Sapete che solo a Roma Termini ci sono 320 scambi? Immaginate cosa significhi in termini manutentivi. I nodi sono il tema più importante, rispondere alle esigenze del traffico pendolare, mettere a posto questa roba sarebbe già una cosa molto importante.

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