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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2014 alle ore 06:36.
L'ultima modifica è del 23 settembre 2014 alle ore 10:56.

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L'altro ostacolo alla concorrenza viene da pedaggi molto elevati proprio sulla rete alta velocità.
Quando son partite queste attività, i pedaggi erano già stati definiti - dal 2000 sulla rete convenzionale e dal 2006 sull'alta velocità - con due decreti ministeriali e non sono stati cambiati in corso di attività. Il pedaggio - parlando di uno dei temi fondamentali - nasce, di base, come pedaggio uguale su tutta la rete convenzionale, cioè tra i 2,5 e i 3 euro a chilometro per treno. Il ministero delle Finanze all'epoca decise che l'alta velocità - che riuscimmo a blindare come costo a vita intera complessivo a 32 miliardi nel 2006 evitando ulteriori allungamenti di tempi e di costi e rispettando tutte le scadenze di attivazione con un impegno veramente forte (se ricordate mettevamo dei totem nelle stazioni: il 31 dicembre del 2008 si attiverà la Roma-Napoli...) - sarebbe stata coperta per quasi 28 miliardi dallo Stato e per 4,2 miliardi in autofinanziamento, pagandoli con gli introiti dell'alta velocità. Per questo il pedaggio sui 600 chilometri della rete ad alta velocità venne incrementato nel 2006 di un delta che poi ha portato a 14 euro complessivi. Questo pedaggio, pagato ovviamente anche da Trenitalia, è andato avanti in questa maniera fino al decreto ministeriale dell'anno scorso che ha ridotto del 15% il pedaggio sia per Trenitalia che per Ntv. In quell'occasione abbiamo rivisitato anche la curva di recupero del debito.

Mettiamoci anche certi annunci reiterati ossessivamente sui vostri treni per dire che il ritardo nasceva da un guasto del concorrente.
È vero. Certi claims sollevati da Ntv avevano a volte ragioni oggettive, come la storia degli annunci cui fate riferimento. Lì effettivamente abbiamo avuto qualche difetto, ma le assicuro che dipendeva dagli operatori, nessuno aveva detto loro "andate a sfottere Ntv". Difatti abbiamo rivisto il codice degli annunci e abbiamo disciplinato la questione. Però noi abbiamo agito correttamente e abbiamo chiuso anche la partita con l'Antitrust con il riconoscimento di impegni su tutte cose di contorno, non così significative, almeno dal mio punto di vista, rispetto alle problematiche di cui oggi Ntv parla.

E la separazione Trenitalia-Rfi, perché non si può fare?
Anche qui sfatiamo i luoghi comuni. Noi abbiamo già società separate e abbiamo un'infinità di controlli sui nostri bilanci: i collegi dei sindaci, le società di revisione, una contabilità regolatoria che descrive tutto dettagliatamente per Rfi, la Corte dei conti, i ministeri. Quindi non c'è possibilità di travasi o di movimenti di fondi o di soldi o di sconti, è impossibile. Ogni anno c'è la relazione della Corte dei conti, che è pubblica: nessuno ha mai sollevato un problema di questo tipo.

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