L'elezione del nuovo presidente della Repubblica

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Napolitano firma le dimissioni e lascia il Quirinale

Prima votazione il 29 gennaio
Il Parlamento è stato convocato in seduta comune a Montecitorio il 29 gennaio alle 15 per la prima votazione del nuovo capo dello Stato. Nei primi tre scrutini è richiesta la maggioranza dei due terzi dell'Assemblea (pari a 672 voti) mentre dal quarto si scende a 505, ovvero la maggioranza assoluta. È a questa votazione che guarda Matteo Renzi che punta a eleggere il nuovo presidente. Resta sempre in campo la candidatura di Romano Prodi e quella di Sergio Mattarella che sembra però non avere il gradimento di tutti i berlusconiani. In pista ci sono anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia. Risalgono anche le quotazioni di Walter Veltroni. Si è sfilato il presidente Bce Mario Draghi che in una intervista alla Zeit, ha di nuovo tagliato corto: «È un grande onore essere preso in considerazione, ma non è il mio lavoro».

Renzi: non possiamo fallire, a fine mese nuovo presidente
«Ci sono tanti uomini e donne in grado di ricoprire quel ruolo, la scorsa volta la politica non ce l'ha fatta ma noi non possiamo fallire». Così Matteo Renzi ha invitato parlamentari e delegati regionali per la scelta del futuro capo dello Stato «a portare la propria voce senza farsi spaventare da Twitter e dai molti trolls». E ha aggiunto: «Ragionevolmente a fine mese avremo il prossimo presidente della Repubblica».

Segreteria Pd: per Colle nome condiviso a partire dai Dem
Cercare «una larga condivisione» sul nome del futuro presidente della Repubblica a partire dalla Direzione del Pd di venerdì prossimo. È il metodo che Matteo Renzi ha indicato alla segreteria del Pd, riunita stamattina a largo del Nazareno, aggiungendo che dopo aver individuato «un profilo dentro il Pd lo proporremo agli alleati e a tutti coloro che vorranno sostenerlo». A chi le chiedeva se per l'elezione del prossimo presidente della Repubblica fossero previsti incontri con Silvio Berlusconi il vicesegretario del Pd Deborah Serracchiani ha risposto: « Faremo incontri con tutte le forze politiche». E ha ribadito: «L'obiettivo del Pd è arrivare all'elezione del futuro presidente della Repubblica in tempi ragionevoli, al quarto o quinto scrutinio».

Squinzi: l’industria italiana dice grazie a Napolitano
Il presidente di Confidustria Giorgio Squinzi ha espresso «stima e affetto» nei confronti di Napolitano a nome di tutti gli imprenditori italiani. «Da vero servitore dello Stato, in un momento particolarmente delicato della nostra storia - ha detto Squinzi - si è impegnato e sacrificato per il bene del Paese». «Confindustria, e io personalmente - ha aggiunto - lo ringraziamo di cuore per la sensibilità che ha più volte dimostrato in questa pesante crisi economica verso le necessità e le difficoltà dell'industria che non ha mai mancato di sostenere. In questi nove anni è stato un punto di riferimento certo per tutti gli italiani, garante inflessibile sulla strada delle riforme, ha interpretato il dettato costituzionale in modo rigoroso, ma sempre attuale ai tempi».

M5s: Napolitano rinunci a carica senatore a vita
Ironia e polemiche invece dal M5s. «Invitiamo Napolitano a essere coerente col processo di riforme che tanto ha sponsorizzato e a rinunciare quindi alla carica di senatore a vita». Così i capigruppo M5S di Camera e Senato, Andrea Cecconi e Alberto Airola, che hanno definito Napolitano «uno dei peggiori presidenti della Repubblica».

Napolitano verso il gruppo Misto
Napolitano non smetterà di fare politica anche nei panni del senatore a vita. Il primo provvedimento che troverà è l'Italicum, una legge su cui ha spinto molto dal Quirinale e che si troverà a votare. Domani comunicherà le sue scelte a Palazzo Madama: probabilmente si iscriverà al gruppo misto, molto probabilmente alla commissione Esteri.

Gli ultimi atti
Il Capo dello Stato, durante il discorso di auguri al corpo diplomatico lo scorso 18 dicembre, aveva annunciato che la fine del suo incarico era «imminente». Ieri Napolitano ha riunito corazzieri e dipendenti del Quirinale, per un saluto e un ringraziamento ai suoi collaboratori di questi nove anni al Colle. Lunedì scorso l'ultimo incontro con Matteo Renzi, per i saluti, ma anche per l'ultimo resoconto sulle questioni europee, la nuova emergenza terrorismo e l'iter delle riforme.

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