Il giorno dei colloqui a quattro di Minsk fra Merkel, Poroschenko e Hollande - per loro anche un pre-vertice - e Putin si è aperto con almeno 45 morti nelle ultime 24 ore nell'Est dell'Ucraina (fra questi, 19 soldati ucraini): i bilanci di autorità ucraine e dei separatisti sono diversi ma è strage continua nel Donbass, regione orientale in cui si combatte quasi da un anno dopo l’indolore annessione della Crimea - non riconosciuta a livello internazionale - da parte della Russia nel marzo 2014. La foto simbolo dei combattimenti di ieri è un razzo di fabbricazione russa sparato dai separatisti conficcato in una strada di Komorosk, città della zona orientale contesa.
Il vertice a Minsk con cui si vuole evitare la guerra è iniziato alle 18,30 ora italiana e finito alle 20. Putin è arrivato nel pomeriggio nella capitale della Bielorussia, storico alleato di Mosca. A Minsk si trovano anche i leader dei separatisti cioè delle autoproclamate repubbliche di Lugansk e Donetsk, Alexander Zakharchenko e Igor Plotnitsky, per poter firmare un eventuale accordo di pace dopo il vertice a quattro fra Putin, Poroshenko, Merkel e Hollande.
Poroshenko: senza tregua conflitto fuori controllo
Sempre a Minsk il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha incontrato il presidente bielorusso Aleksander Lukashenko e prima del trilaterale con Hollande e Merkel, che precede il vertice a quattro con Putin, ha detto che se non ci sarà una tregua, il conflitto nelle regioni orientali ucraine andrà «fuori controllo».
Le accuse degli americani
Nel frattempo il comandante delle truppe Usa in Europa, il generale Ben Hodges, accusa le truppe russe di essere intervenute direttamente in azione contro lo snodo ferroviario di Debaltsevo, nell'Ucraina orientale, e aggiunge che se avranno successo potrebbero spostare la loro attenzione su Mariupol, il porto ucraino sul Mare d'Azov. Hodges, ha anche denunciato che i russi hanno 10 battaglioni al confine orientale con l'Ucraina mentre non ha quantificato il contingente russo sul suolo ucraino. Hodges dice anche che dal prossimo mese i militari americani addestreranno l'esercito ucraino. Barack Obama sta facendo sentire il suo peso. Ieri in serata una doppia telefonata, a Putin ma anche a Poroshenko. E se nella giornata di ieri la più grande paura era la possibilità di forniture di armi Usa a Kiev, fortemente osteggiata dai principali leader europei, ieri notte la Casa bianca ha detto che Obama ha sottolineato «l'importanza di raggiungere e attuare una soluzione negoziata, sostenuta dagli impegni dell'accordo di Minsk», pur avendo avvertito che se la Russia «continua con le azioni aggressive in Ucraina, tra cui invio di truppe, armi, e finanziamento per sostenere i separatisti, i costi per Mosca aumenteranno». Leggasi: le sanzioni.
Donetsk, sangue alla stazione dei bus
Nel feudo ribelle di Donetsk, c’è stato un sanguinoso attacco a una stazione dei bus e a uno stabilimento metallurgico. Tre persone hanno perso la vita nei bombardamenti, almeno cinque civili sono stati uccisi e nove feriti questa mattina in una serie di attacchi di artiglieria.
L’invito di Tusk
Il presidente polacco del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha deciso di invitare il presidente ucraino, Petro Poroshenko, al vertice dei leader europei di domani a Bruxelles. Lo riferiscono alte fonti europee, precisando che «il significato politico dell'invito è chiaro: la Ue è dalla parte di chi è aggredito» dalla Russia. Poroshenko riferirà sull'incontro di Minsk assieme a Merkel e Hollande.
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