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tra andria e corato

Scontro fra treni in Puglia, 23 vittime: primi nomi nel registro degli indagati

La Procura di Trani ha iscritto i primi nomi nel registro degli indagati per i reati di disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo per lo scontro tra i due treni sul binario unico nelle campagne tra Andria e Corato. Il fascicolo punta al personale di Ferrotramviaria: innanzitutto ai due capistazione in servizio ieri alle stazioni di Andria e Corato - che sono stati sospesi da Ferrotramviaria - e a eventuali collaboratori. Le informazioni di garanzia saranno notificate agli indagati in occasione dell'autopsia delle 23 vittime.

La Procura: «Errore umano»
Il treno partito da Andria che, dopo circa dieci minuti, si è scontrato con quello proveniente da Corato, non sarebbe dovuto partire. E a provocare lo scontro, che ha causato la morte di 23 persone, sarebbe stato un errore umano, ma sarà necessario capire da cosa sia stato determinato. È quanto ritiene di aver accertato finora la procura di Trani, che ha sottoposto a sequestro l'area dell'incidente. L'indagine, coordinata dal procuratore facente funzione Francesco Giannella, è affidata a un pool di cinque magistrati -composto, oltre a Giannella, dai pm Antonio Savasta, Simona Merra, Marcello Catalano e Michele Ruggiero - ed è stata divisa in tre filoni investigativi. Il primo riguarda gli accertamenti sulla dinamica dell'incidente; l'altro sulla sicurezza dei controlli degli enti preposti; l'altro sull'appalto per il raddoppio della linea, la sua messa in sicurezza e l'utilizzo dei fondi europei.

Vagoni rimossi
Nel pomeriggio sono terminate le operazioni dei vigili del fuoco iniziate ieri mattina per cercare eventuali dispersi nella zona del disastro. Tutti i vagoni sono stati rimossi e nessun'altro corpo è stato rinvenuto durante le ultime ricerche. Il bilancio è di 23 morti accertati e 50 feriti (sette in prognosi riservata). Altri resti umani, ancora non identificati, sono stati trovati ieri tra le lamiere dei due treni che si sono scontrati. I funerali sono previsti sabato. Domani il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, potrebbe recarsi nel pomeriggio a Bari presso la camera ardente allestita al Policlinico per rendere omaggio alle vittime.

Bilancio scontro treni: 23 vittime, nessun disperso
Sono 23 le vittime accertate del disastro ferroviario avvenuto ieri in Puglia; 52 i feriti transitati dai pronto soccorsi degli ospedali; 23 le persone attualmente
ricoverate, sette delle quali in prognosi riservata. Non ci sarebbero dispersi. I dati sono stati ufficializzati in una conferenza stampa che si è tenuta dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e dal professor Franco Introna (Medicina Legale). «Procederemo oggi e domani ad altri accertamenti. Le salme saranno rilasciate venerdì sera. Pertanto i funerali si terranno sabato mattina secondo modalità da stabilire» ha dichiarato Introna. «La cifra di 27 vittime è stata data dai media in modo errato. Abbiamo solo una salma che non viene rivendicata da nessuno» ha detto il governatore della Regione Puglia Emiliano. Il prefetto di Andria, Clara Minerva, aveva parlato di 4 dispersi.

Le vittime
Il procuratore aggiunto di Trani, Francesco Giannella, ha reso noti i nomi delle vittime del disastro ferroviario in Puglia. Ecco l'elenco delle 23 vittime accertate:
Pasquale Abbasciano nato ad Andria il 17 aprile 1955; Giuseppe Acquaviva, nato ad Andria il 15 febbraio 1957; Serafina Acquaviva, nata ad Andria il 14 maggio 1954; Maria Aloysi, nata a Bari il 4 ottobre 1966; Alessandra Bianchino, nata a Trani il 5 novembre 1987; Rossella Bruni, nata a Trani il 16 marzo 1994; Pasqua Carnimeo, nata a Modugno l'1 novembre 1985; Enrico Castellano, nato a Ostuni l'1 gennaio 1942; Luciano Caterino, nato a Ruvo di Puglia il 29 aprile 1979; Michele Corsini, nato a Milano il 20 febbraio 1955; Albino De Nicolo, nato a Terlizzi il 23 gennaio 1959; Salvatore Di Costanzo, nato a Bergamo il 2 novembre 1959; Giulia Favale, nata in Francia il 4 luglio 1965; Nicola Gaeta, nato a Bari il 16 gennaio 1960; Jolanda Inchingolo, nata ad Andria il 10 dicembre 1991; Benedetta Merra, nata ad Andria il 18 giugno 1964; Donata Pepe, nata a Cerignola il 3 ottobre 1953; Maurizio Pisani, nato a Pavia il 26 agosto 1966; Giovanni Porro, nato ad Andria, 60 anni; Fulvio Schinzari, nato a Galatina il 31 ottobre 1957; Antonio Summo, nato a Terlizzi il 12 novembre 2001; Francesco Ludovico Tedone, nato a Terlizzi il 4 gennaio 1999; Gabriele Zingaro, nato ad Andria il 30 ottobre 1991.

Recuperate due scatole nere
Sono state recuperate due scatole nere dei treni coinvolti nell'incidente ferroviario. Sono stati inoltre sequestrati e acquisiti i registri delle stazioni di Andria e Corato, i filmati delle telecamere lungo la
linea e le comunicazioni telefoniche, trascritte nei fonogramma, tra i capistazione dei due scali. «Che c'è stato un errore è chiaro - ha detto il dirigente
della Polfer della Puglia, Giancarlo Conticchio. Conticchio - stiamo valutando se di natura umana o tecnica».

Due treni provenivano da Corato, uno in ritardo
L'incidente è avvenuto martedì 12 luglio poco dopo le 11, al chilometro 51 della linea gestita dalla società privata Ferrotramviaria. Uno dei due convogli era partito da Corato diretto ad Andria e l'altro, viceversa, proveniva da Andria e procedeva in direzione Corato. Erano due i treni delle Ferrovie del Nord Barese provenienti da Corato e diretti verso nord. Uno di questi convogli viaggiava con qualche minuto di ritardo: questa circostanza potrebbe aver indotto il capostazione di Andria a dare il via libera al treno fermo in stazione. Il convoglio, circa dieci minuti dopo la partenza da Andria, si è scontrato con il treno proveniente da Corato.

Le immagini del disastro ferroviario

Dg Ferrotramviaria: convoglio da Andria di troppo
«L'unica stazione di incrocio è quella di Andria. Quel treno che scendeva da Andria, lì non ci doveva essere» ha detto al tg di Telenorba il direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti, che già ieri aveva affermato a caldo che «uno dei due treni lì non doveva esserci». «I macchinisti non si potevano vedere - ha aggiunto - perché la disgrazia è stata anche quella di trovarsi faccia a faccia all’uscita di una curva, probabilmente non hanno neanche provato a frenare. I due convogli, ha aggiunto Nitti, «erano ultramoderni, uno del 2005 e l'altro del 2009, dotati di sistemi frenanti efficienti».

Procura Trani istituisce pool: indagini a cinque pm
Intanto il procuratore aggiunto di Trani, Francesco Giannella, ha costituito oggi un pool di magistrati che coordinerà le indagini sul disastro ferroviario avvenuto ieri tra Corato ed Andria. Sono 5 i magistrati che fanno parte del pool che si occuperà delle indagini sul disastro ferroviario di Corato-Andria. Oltre a Giannella, il pool è composto dai pm Antonio Savasta, Simona Merra, Marcello Catalano e Michele Ruggiero. Potrebbero già essere iscritti oggi i primi nomi nel registro degli indagati. Giannella ha confermato che il fascicolo dell'inchiesta «è iscritto contro ignoti», ma ha aggiunto: «È ovvio che nel corso delle ore gli indagati ci saranno, uno certamente e poi magari qualcun altro, dipende dalle verifiche che faremo insieme ai tecnici della Polfer».

Delrio: stanziati altri 1,8 miliardi per le reti regionali
Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, in un’informativa alle Camere, ha ricordato che sulla tratta tra Andria e Corato «la sicurezza e la circolazione ferroviaria è regolata tramite il meccanismo del consenso telefonico». Un sistema che, «pur essendo sicuro, è tra i meno evoluti» perché «si affida interamente all'uomo». E ha annunciato che il governo ha deciso di stanziare ulteriori 1,8 miliardi di investimenti per le reti regionali non di competenza nazionale.

Lo strazio dei parenti all’obitorio di Bari
All'istituto di Medicina Legale di Bari sono stati effettuati i riconoscimenti delle vittime dell'incidente da parte dei familiari. Sebbene si siano contati 27 morti alla fine della giornata di ieri, sono 23 le salme ricomposte nell’obitorio. E il riconoscimento è avvenuto per 22 di loro. «Il lavoro dell'unità di crisi continua - ha spiegato il prefetto di Andria Clara Minerva - La difficoltà è dovuta allo stato in cui sono ridotti i corpi. Quindi si stanno facendo le dovute verifiche».

Identificato altro macchinista
Appartengono a Luciano Caterino, 37 anni, originario di Corato (Bari), i resti umani trovati a bordo del convoglio giallo, quello proveniente da Bari, di cui era il macchinista. L'uomo nell’impatto è rimasto dilaniato. L’altro convoglio era guidato da Pasquale Abbasciano, di Andria, l’altro macchinista di questa tragedia (a un anno dalla pensione), anche lui deceduto nello scontro. L’equipaggio dei due treni era composto da un macchinista e da un capotreno per ogni convoglio.

Impatto violentissimo
A bordo dei treni coinvolti nell’impatto viaggiavano pendolari e studenti, ma anche molti passeggeri che devono raggiungere l'aeroporto di Bari Palese. L'impatto tra i treni, che viaggiavano ad una velocità di 100-110 km all'ora, è stato violentissimo. I vagoni sono stati letteralmente sbriciolati, pezzi di lamiere sono volati per decine di metri tra gli ulivi della campagna pugliese, ai lati dei binari. Uno dei treni ha soltanto due vagoni rimasti pressoché intatti; l'altro solo l’ultimo, quello di coda.

Pm indaga anche su raddoppio tratta
L'indagine della Procura di Trani sul disastro ferroviario avvenuto ieri dovrà accertare non solo chi ha sbagliato, ma se chi ha sbagliato è caduto in errore da
solo o se è stato indotto in errore da altri. Dovrà poi verificare l'adeguatezza del sistema di controllo rispetto alle norme in vigore, e i tempi del raddoppio della tratta e di ammodernamento del sistema di controllo del traffico. Lo si
apprende da fonti inquirenti tranesi.

Probabile errore umano
Sotto accusa viene messa la linea unica. Anche se
l’ad di Fs Renato Mazzoncini, a margine di un
convegno sul disagio sociale ha dichiarato che «la polemica sul binario unico non ha senso, perché in Italia e nel resto del mondo la maggior parte delle linee sono a binario unico, il sistema di sicurezza non dipende dal numero dei binari: tutte le linee ferroviarie hanno un
livello di sicurezza garantito, anche quelle a binario unico». Il Pm di Trani, Francesco Giannella, che dirige l’inchiesta, ha dichiarato: «Lavoriamo sull'errore umano o su quello che lo ha determinato o semplicemente sulle istruzioni che sono state date al personale». In ogni caso, per ora non c'è alcun indagato. E c'è chi punta il dito contro la mancanza di sistemi automatici di supervisione della linea ferroviaria: in quella tratta, infatti, viene ancora usato il cosiddetto 'blocco telefonico', cioè la comunicazione telefonica del via libera sul binario unico.

Raddoppio Corato-Andria a gara da aprile
A proposito dei riflettori accesi sulla condizione della tratta Corato-Andria che è a binario unico nonostante sia un collegamento utilizzato da un vasto bacino di utenza, soprattutto pendolari e studenti universitari, la Regione Puglia, con una nota, ha fatto sapere che il potenziamento della tratta Corato Barletta è stato «uno dei primi atti» della nuova amministrazione. Insieme ad altre importanti opere ferroviarie regionali, è inserito nella programmazione dei FESR 2007-2013 (l’approvazione del progetto da parte della Commissione Europea è datata aprile 2012). Il progetto del raddoppio della Corato-Andria è stato messo a gara in data 19 aprile 2016 per un importo a base d'asta di 31,6 milioni. I termini per la presentazione delle offerte scadono il 19 luglio.

Il cordoglio di Mattarella e Renzi
Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha parlato ieri di «tragedia inammissibile». «Vogliamo che sia fatta chiarezza, su tutto», ha auspicato il premier Matteo Renzi, che ieri sera è volato in Puglia. E sui twitter ha scritto: «Oggi è il giorno del dolore e delle lacrime. Insieme alla Puglia e alla sua gente». Tanti i messaggi di solidarietà dall'estero, da Papa Francesco a Vladimir Putin.


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