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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2011 alle ore 06:53.

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L'evoluzione dell'androideL'evoluzione dell'androide

Il sorpasso avverrà entro il 2014: in tre anni i tablet con Android avranno una quota di mercato nettamente superiore a quella di Apple. Questa la previsione di Mike Abramsky, analista di Rbc Capital Markets, che prevede una "esplosione" nelle vendite delle tavolette multimediali nei prossimi tre anni, a un fatturato di 42 miliardi di dollari.

E il protagonista, con una presunta quota di mercato del 40%, sarà proprio Android, la piattaforma di Google che muove i primi passi. Dopo un primo tentativo di contrastare lo strapotere dell'iPad, con dispositivi basati sulla release 2.2 (o addirittura precedente) del sistema operativo, sbarca Android 3.0. Studiato appositamente per il tablet, come dimostra la prova sul campo del primo esemplare: l'Optimus Pad di Lg.

iPad2 più maneggevole e compatto (di Antonio Dini)

È previsto nei negozi per la primavera inoltrata, a un prezzo ancora da stabilire, ma che sarà di tipo "premium", cioè presumibilmente intorno agli 800 euro, salvo ribassi dell'ultimo momento. L'abbiamo provato in anteprima grazie a un campione pre-produzione con un sistema operativo ancora in fase di perfezionamento. L'Optimus Pad ha però dimostrato di avere prestazioni e funzioni che non hanno molto da invidiare alla tavoletta di Apple. Certo, allo stato attuale, Android 3.0 deve ancora costruire tutto l'ecosistema su cui si basa in gran parte il successo dell'iPad, ma ha molto da dire come piattaforma, duttilità e semplicità d'uso. Le prestazioni mostrate sono anche merito del lavoro di sviluppo compiuto da Lg, che ha scelto un hardware allo stato dell'arte per supportare al meglio le esigenze dell'Os.

Così Optimus Pad prevede processore Nvidia Tegra 2 dual core a 1 GHz, 32 GB di memoria non espandibili, connessioni Wi-Fi, Gps, Bluetooth e 3G (era presente nel modello testato) e display da 8,9 pollici (1.280x768 pixel) che assicura un buon equilibrio tra portabilità, compattezza del tablet e area di lavoro disponibile. Sul retro si trova la peculiarità del tablet: due fotocamere da 5 Mpixel per girare video in 3D con le tecnologie più diffuse oggi. Attraverso il software proprietario del gruppo coreano, si può impostare la registrazione tridimensionale dalla modalità anaglifo, che prevede gli occhialini con lenti rossa e verde, a quelle più evolute. Sì, perché il display dell'Optimus Pad non è 3D: per vedere i filmati girati bisogna collegarlo alla tv mediante la porta Hdmi integrata. In questo genere di utilizzi, peraltro molto esigenti in fatto di potenza di elaborazione, si apprezza il processore Nvidia, che però risulta indispensabile anche per muoversi senza latenze all'interno dei menu di Android 3.0. Che è del tutto rivisto dal punto di vista grafico rispetto alle versioni impiegate finora, adattate dagli smartphone.

Innanzi tutto, il nuovo sistema operativo non necessita di tasti fisici: a parte quelli per volume e accensione, l'interazione avviene attraverso pulsanti virtuali disposti sui quattro angoli. Da questi si accede al motore di ricerca di Google, alle applicazioni installate, al pannello di gestione della connettività e al task manager, per visualizzare in forma di pila le app aperte. In primo piano c'è il desktop, elaborato graficamente e che permette di spostarsi in cinque pannelli virtuali attraverso effetti 3D. Tenendo premuto un dito sul display si attiva il menu di personalizzazione degli elementi presenti sui desktop. Insomma, tutto risulta a portata di dito e già questa è una prima grande differenza rispetto all'Android per smartphone. Tutto è a portata di mano e alcuni pannelli, come quello delle impostazioni, sono stati riorganizzati in due aree (sinistra e destra) in virtù del dispositivo su cui sono usati, a conferma ulteriore che Honeycomb nasce per i tablet e non è "prestato". Tra i miglioramenti più interessanti della 3.0, citiamo il browser del tutto simile a Chrome che si trova sui computer, un client e-mail più curato di quello per telefonino e il supporto per il Market, oggi "bloccato" sui dispositivi Android con display superiore a 7 pollici. Abbiamo provato a scaricare qualche app scoprendo che finalmente tutto funziona alla perfezione, nonostante l'Os fosse ancora in versione preliminare.

Alla resa dei conti, l'Optimus Pad dimostra come Google abbia preso sul serio la sfida di Apple, producendo una piattaforma potente, flessibile e performante. Android 3.0 non è difficile da usare, ma necessita di un certo periodo di apprendimento e di ambientamento. Su questo fronte l'iPad è ancora leggermente superiore: si accende e si usa. L'ergonomia, dunque, è un aspetto ancora migliorabile e la strada da fare è tutto sommato limitata. Un po' più di impegno merita il fattore prezzo: i tablet Android dovrebbero essere più aggressivi, altrimenti il risultato previsto da Abramski è difficilmente raggiungibile.

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