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Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2011 alle ore 14:26.

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Una ricostruzione artistica del sistema di due stelle CFBDSIR 1458+10Una ricostruzione artistica del sistema di due stelle CFBDSIR 1458+10

Una stella calda, o meglio sarebbe dire fredda, quanto una tazza di caffè bollente? È proprio così, da oggi questo è il nuovo capitolo del Guinness dei primati dell'Universo, posto dei record per eccellenza.

Mettendo insieme le osservazioni, piuttosto complesse e delicate, di tre dei maggiori Osservatori al Mondo è stata scoperta la stella più fredda che mai si sia osservata, con una temperatura pressapoco di 100 gradi. Questa specie di frigorifero spaziale fa parte di un sistema di due piccole stelle dal nome impronunciabile, CFBDSIR 1458+10, a soli 75 anni luce da noi, ed è la più piccola delle due, grande probabilmente poco più del pianeta Giove.

Per scovarla un'equipe di 10 astrofisici francesi e statunitensi ha impiegato mesi di delicatissime osservazioni, usando i due grandi telescopi delle isole Hawaii, chiamati "Keck" e "Franco-Canadese", e il poderoso complesso VLT, Very Large Telescope, di 4 telescopi con specchi da 8.4 metri ognuno dell'Osservatorio Europeo, ESO, sulle Ande cilene, fra i migliori al mondo. La loro conclusione è netta: quella stella, o qualunque cosa essa sia, sta a 100 gradi di temperatura e quindi potrebbe avere anche acqua allo stato di vapore nelle parti più esterne. Praticamente una sauna spaziale.

La scoperta è stupefacente non solo per gli astrofisici, che proprio non se l'aspettavano, ma anche per l'uomo della strada, dato che quando ci parlano di stelle, a scuola e alla televisione, sentiamo dire sempre di enormi sfere di gas incandescente a temperature della superficie che vanno dai 3.000 gradi delle stelle rosse fino ai 60.000 di quelle blu, passando per i 6.000 del nostro Sole. Per non parlare poi delle parti centrali delle stelle stesse dove ci dicono avvenga la fusione nucleare a temperature di molti milioni di gradi.

Un oggetto celeste strano, questo, dal nome astruso e irripetibile ma obiettivamente non è facile trovarne uno bello per i tanti miliardi di stelle che popolano l'Universo. Gli astrofisici infatti non capiscono ancora se considerarla una stella "mancata", ossia che, a causa della sua piccola massa, non è riuscita a innescare le reazioni nucleari e quindi ha come fermato la sua evoluzione un momento prima di diventare stella vera e propria, o un grande pianeta, varie volte più massiccio del pur grande Giove. Più probabilmente si tratta di una nuova classe di oggetti intermedi fra i pianeti e le "nane marroni", le stelle mancate che non emettono quindi luce, e d'ora in avanti potremmo trovarne parecche di simili a questo. La scoperta infatti è anche dovuta alle nuovissime tecniche di ottica adattiva che permettono a questi telescopi una capacità di dettaglio incredibile fino a pochi mesi fa.

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