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Questo articolo è stato pubblicato il 21 aprile 2011 alle ore 06:51.

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Risiko online: giocare su Facebook con GoWar Missioni urbane. Gowar è un applicazione software immaginata in tre giorni da un gruppo di ragazzi, durante un'edizione di "Startup Weekend" a Venezia. In pochi mesi hanno trasformato l'idea iniziale in un gioco: i partecipanti conquistano basi in una città, stabilite attraverso l'accesso all'area "Luoghi" di Facebook. E possono vincere (o perdere) carri armati con attacchi contro i rivali in un raggio dai tre ai cinque chilometri: interagiscono a colpi di "mi piace" e di checkin. È una sorta di partita a Risiko da giocare con gli amici connessi nel social network sul display di iPhone e, in seguito, smartphone con sistema operativo Android. Per raggiungere la sostenibilità economica prevede di vendere beni virtuali che i giocatori più appassionati potranno acquistare. «Gowar punta sulla strategia e sulle dinamiche sociali, a differenza di altri giochi che utilizzano la geolocalizzazione», evidenzia Francesco Mancusi, 28 anni, cofondatore della startup incubata da H-Farm. La sperimentazione procede rapida: il software è alla terza versione e il lancio è previsto per maggio. (lu.d.i.) www.playgowar.com
Una serra per desalinizzare l'acqua senza energia elettrica

Risorse idriche. Paolo Franceschetti è dottorando all'Università di Venezia: lo studio del ciclo dell'acqua ha ispirato il progetto di una serra per la desalinizzazione. Non utilizza energia elettrica, ma i raggi del sole: secondo i primi rilievi ha un'efficienza del 57%, superiore del 7% rispetto a tecnologie comparabili. Solwa, acronimo di Solar Water, può produrre dieci litri di acqua potabile al giorno per metro quadrato, utilizzabile già alla fine del processo senza ulteriori trattamenti. È gestita attraverso un software che riduce al minimo l'esigenza di manutenzione e di interventi esterni. Inoltre un pannello fotovoltaico garantisce il fabbisogno di elettricità. La serra abilita la desalinizzazione a basso costo rivolta soprattutto alle Nazioni fra i due Tropici, a partire dalle isole. «Abbiamo un costo di produzione tra 40-45 centesimi al metro cubo: in genere per gli impianti equivalenti è una cifra tra 60 centesimi e 2,50 euro», osserva Franceschetti, fondatore di Intradep. La startup padovana punta alle collaborazioni con istituzioni pubbliche e organizzazioni non governative. (lu.d.i.) www.intradep.com

Il lounge club di Ovo.it per fare shopping

Nicchie italiane. Confezioni di birra artigianale ottenuta con metodo champenoise: è un successo di vendite per Shux, spazio dedicato alla filiera nazionale di food e fashion che a breve aprirà anche al design. «Vogliamo sorprendere con marche e prodotti altrimenti difficilmente individuabili sul mercato: a trovarli sul territorio è una rete di collaboratori specializzati», osserva Stefano Romor, general manager di Terasmart. Shux arriva online l'anno scorso e fa parte di Ovo.it: è un punto di ritrovo per le flash sales su internet. A cogliere le nuove frontiere dell'e-commerce è stato Antonio Lembo, amministratore delegato di Terashop, il gruppo che ha acquisito Ovo.it e chiuso l'anno precedente con ricavi netti per 39 milioni di euro. Le vetrine elettroniche si allargano attraverso il passaparola sulle reti sociali online: «Tutto il mondo si sta integrando con i social network: aumentano la visibilità su internet anche di otto volte», ricorda Lembo. (lu.d.i.) www.ovo.it

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