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Questo articolo è stato pubblicato il 01 maggio 2011 alle ore 20:24.

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Sony potrebbe rimborsare i propri clienti per gli eventuali danni subiti dal furto dei dati del Playstation network e di Qriocity (film e musica). Lo ha detto Kazuo Hirai, numero due di Sony e presidente della divisione videogiochi del gruppo, durante una conferenza stampa organizzata oggi a Tokyo nel quartier generale del colosso dell'elettronica, spiegando che la corporation potrebbe subire un impatto negativo sui conti, che però non è ancora quantificabile. Il gruppo rimborserà i danni causati dall'utilizzo dei dati relativi alle carte di credito da parte degli hacker che hanno rubato i dati di 77 milioni di clienti.Il network ripartirà entro fine mese.

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Il colosso giapponese, che ha promesso di migliorare il software della PlayStation 3 e di elevare i propri standard di sicurezza, ha comunque sottolineato che al momento non ci sono prove di furto di dati relativi alle carte di credito, anche se non è possibile escludere tale possibilità, in particolare la sottrazione dei numeri e della data di scadenza delle carte di credito. I clienti che hanno registrato i dati della propria carta di credito sono circa 10 milioni. I sistemi di Sony, ha spiegato Hirai, sono stati attaccati da un gruppo di hacker nell'arco degli scorsi due mesi, anche se non è possibile ricondurre l'ultimo, quello che ha provocato danni maggiori, agli autori di quelli precedenti.

Il danno alla Playstation network
Sony ripristinerà a breve in maniera graduale alcuni servizi online del Playstation network, dopo lo stop prolungato a causa di un attacco hacker che ha visto il furto dei dati personali di 77 milioni di utenti. Lo ha annunciato oggi la corporation nipponica in una nota.

Una prima indennità
Per fermare la possibile fuga di clienti verso altri servizi, Sony lancerà il programma 'Welcome Back' ('Bentornatì) per gli utenti Psn e Qriocity, che prevede, tra l'altro, il download gratuito di contenuti scelti e 30 giorni di utilizzo gratuito del servizio premium 'Playstation Plus

«Ci scusiamo profondamente per il grave disagio arrecato ai nostri utenti», ha dichiarato Kazuo Hirai porgendo le scuse insieme ad altri dirigenti Sony, ha fatto sapere che nonostante l'incidente lo sviluppo dei servizi online rimane una «priorità strategica» nel futuro del gruppo.

Cosa ripartirà
Durante la prima fase del ripristino, gli utenti registrati ai servizi Playstation Network (Psn), fruibili attraverso le console Ps3 e Psp, e Qriocity, il portale di film e musica on demand, potranno accedere ad alcune delle funzioni principali, come il gioco online, la gestione dei dati personali e il download di contenuti audio/video.

L'avviso
«Per la vostra sicurezza, vi invitiamo a essere particolarmente vigili nei confronti di truffe via email, telefono, e posta cartacea che chiedano informazioni personali o dati sensibili». È quanto scrive la Sony in una mail inviata oggi ai clienti dei servizi PlayStation Network o Qriocity, nella quale ricorda che «Sony non vi contatterà in nessun modo, incluso via email, chiedendovi il numero di carta di credito, numero di previdenza sociale, o altri simili dati o informazioni che siano personalmente identificabili con voi. Se vi vengono richieste tali informazioni, potete avere la certezza che non si tratta di Sony. Inoltre, se usate gli stessi nome utente e password per il vostro account dei servizi PlayStation Network o Qriocity e per altri servizi o account a essi non collegati, vi invitiamo fortemente a modificarli. Quando i servizi PlayStation Network e Qriocity saranno nuovamente operativi del tutto, vi raccomandiamo inoltre ad accedervi per modificare le vostre password».

Intanto gli agenti dell'Fbi continuano a indagare su altri reati online. Almeno 11 milioni di dollari sono stati trasferiti illegalmente ai danni di aziende americane a conti bancari di aziende in Cina, nella regione dello Heilongjiang, una zona remota nel nordest del paese al confine con la Russia. Secondo quanto riporta Cnn questi episodi di trasferimento illegale di denaro si stanno verificando sempre più di frequente, al punto che l'Fbi ha parlato di "una tendenza".

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