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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2011 alle ore 10:18.

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Le idee chiare non le ha davvero nessuno. Solo Shigeru Miyamoto, papà di SuperMario e geniale inventore di straordinarie esperienze di gioco sa cosa potrà davvero fare Wii U. E probabilmente non è neppure detto. Dieci giorni dopo la presentazione a Los Angeles della nuova macchina da gioco che nel 2012 prenderà il posto della Wii, la console domestica più venduta degli ultimi anni (97 milioni di pezzi), resta qualche immagine, un video suggestivo e molte idee confuse. Come si giocherà con uno schermo in mano? Con un controller come quello presentato a forma di tablet? Nel 2006 era andata diversamente. Quel joystick a forma di telecomando che poteva diventare spada, racchetta da tennis, chitarra con il movimento delle mani era talmente intuitivo che aveva convinto subito tutti. E così fu: una rivoluzione del gaming. Questa volta i creativi giapponesi hanno tirato fuori dal cappello un controller a forma di iPad, al centro uno schermo tattile, ai lati i pulsanti e i comandi e dentro la promessa di un gioco di specchi tra tv, internet e giochi i cui confini sono ancora lontani dall'essere tracciati.
Tanto che i primi a non capirci molto sono stati gli analisti di Borsa che hanno punito il titolo facendogli perdere il 10% in due giorni. Più soddisfatti e speranzosi gli editori di videogame che hanno accolto con entusiasmo la nuova macchina (in prima fila Ubisoft, Square Enix, Activision ed Ea) anche perché Nintendo ha promesso di riconquistare quella fascia di giocatori più esigenti che sembrava aver trascurato con la Wii. La U di Wii U significa proprio "universale", un segnale forte e chiaro agli "hardcore" gamer. Tuttavia, finora c'è poco per i giocatori più esigenti. A parte naturalmente la grafica che sarà in Hd e quella del chip Ibm: la potenza della Gpu (Amd Radeon) dovrebbe essere secondo gli ultimi rumors addirittura superiore a quella dei rivali Ps3 e Xbox 360. Tuttavia risoluzione, luci, rendering sono un aspetto del gaming e non la frontiera. Il passo successiva è l'ologramma, quindi tecnologie molto futuribili. Sulle performance il PowerPC multi-core si fantastica essere il più potente tra le macchine domestiche in circolazione. Ma anche qui a comandare come al solito è il software e quindi i giochi.
Più interessante invece è il tema dell'interfaccia. Da sempre Nintendo è sulla frontiera, anche perché a differenza delle macchine concorrenti, la Casa di Kyoto ha sempre saputo utilizzare le economie di scala dell'innovazione. Ovvero tecnologie mature e a basso prezzo ma adattati alle logiche del puro gioco. In questo senso la Wii U riprende lo schermo tattile, vibrazione, accelerometro, giroscopio, fotocamera, pennino, microfono e doppio altoparlante stereo. Tutte funzioni che singolarmente i giocatori conoscono da tempo. Questa volta però il cuore dell'interazione è uno schermo che si stringe tra le mani. I pochi scampoli di futuro mostrati a Los Angeles e che hanno fatto il giro di internet mostrano una interfaccia che dialoga con il televisore. Si potrà portare il gioco su controller lasciando libera la famiglia di riappropriarsi del televisore. Disegnare sul display con il pennino e strusciando il dito sullo schermo inviare foto sul televisore. Si riuscirà a catturare da internet foto e testi, portarli sul controller o operare uno zoom. Niente Dvd e Blu-ray, in linea con la trazione "disneyana" di Nintendo.

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