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Questo articolo è stato pubblicato il 05 agosto 2011 alle ore 09:43.

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Non delude dopo il debutto in borsa LinkedIn, il social network professionale dove gli iscritti pubblicano il loro curriculum: da aprile a giugno il fatturato è più che raddoppiato rispetto a un anno fa, fino a 121 milioni di dollari. E l'utile è aumentato del 5,1% a 4,5 milioni di dollari.

È un risultato che allevia le preoccupazioni sulle prossime quotazioni di altre aziende hitech impegnate a valorizzare la partecipazione degli utenti, a partire dalla software house Zynga, specializzata in videogiochi, e da Groupon, una startup che lanciato l'acquisto di gruppo dei buoni sconto digitali. LinkedIn ha costruito nel tempo il suo successo. Può contare sul supporto di società finanziarie impegnate da anni negli investimenti hitech, come la californiana Sequoia Capital.

E uno dei fondatori del social network, Reid Hoffman, ha altre scommesse vinte alle spalle: ha partecipato ai primi passi della piattaforma per le transazioni online Paypal e ha fiutato presto il decollo di Facebook. Nei tre mesi fino a giugno hanno registrato aumenti le tre principali fonti di guadagno nella rete sociale online frequentata da professionisti: gli strumenti offerti ai talent scout per scandagliare la sua banca dati, gli annunci promozionali mirati ai suoi utenti e i servizi a pagamento, come la consultazione dei profili di persone non elencate fra i propri contatti.

Ma LinkedIn avverte che nei prossimi mesi la sua marcia potrebbe rallentare dopo il picco di interesse in seguito alla quotazione sul New York Stock Exchange, quando ha segnato un balzo del 109% sul prezzo iniziale. La sfida che ha davanti è nell'espansione oltre i suoi confini tradizionali: ha bisogno della collaborazione di aziende interessate a valorizzare la sua banca dati che raccoglie informazioni su carriere e contatti professionali. Ha raggiunto finora 120 milioni di iscritti nel mondo e in Italia, secondo le statistiche ufficiali rilasciate lo scorso marzo, sono 1,7 milioni. Ma sulla sua strada rischia di incontrare Facebook: il social network da pochi mesi ha lanciato BranchOut, un progetto mirato a valorizzare le relazioni lavorative fra i suoi iscritti.

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