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Questo articolo è stato pubblicato il 21 agosto 2011 alle ore 15:35.

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Un calo secco del 18,9% anno su anno: questo il dato di sintesi più importante che emerge dalla consueta fotografia scattata da Gartner al mercato dei pc in Europa Occidentale. La flessione dei volumi di vendita nel secondo trimestre del 2011 – 12,7 milioni i computer spediti – si spiega a detta degli analisti con la contemporanea frenata di domanda di consumatori ed aziende e con le elevate scorte di magazzino che gli operatori di canale hanno accumulato a fine 2010.

Fra i vari indici prodotti dalla società di ricerca ne spiccano due: il declino delle vendite dei notebook, arrivato a segnare il 20,4%, e quello previsto (a causa della cannibalizzazione operata dai tablet) ma comunque roboante dei netbook, che hanno conosciuto un regresso del 53%.

Di questa situazione tutti i vendor ne sono stati vittima, eccetto uno: Apple. La società di Cupertino è stati infatti l'unica a esibire nel trimestre una crescita, seppur molto modesta (lo 0,5%), del venduto. Per contro, a cominciare dalla regina di mercato Hewlett Packard (che aumenta la propria market share al 25,1% pur spedendo sul mercato il 6,1% di computer in meno rispetto allo stesso periodo del 2010) per arrivare ad Asus (che registra un calo di vendite del 22,9%%), gli altri produttori hanno pagato dazio.

Acer, pur rimanendo in seconda posizione dietro Hp, ha conosciuto una flessione in volumi del 44,6%. Apple, invece, ha saputo tenere botta alla regressione del mercato in tutti i principali Paesi e come la casa della Mela solo Samsung ha saputo esibire una crescita del venduto (a una sola cifra) in un bacino di utenza storicamente fondamentale in Europa come quello del Regno Unito.

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