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Questo articolo è stato pubblicato il 26 agosto 2011 alle ore 14:32.

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L'indiscrezione dell'altra settimana, di cui il Sole24 Ore online aveva dato conto, sono state confermate: ieri Research in Motion ha presentato ufficialmente BlackBerry Messenger Music, il nuovo servizio "in the cloud" che abilita la creazione, e la condivisione social con i propri contatti ed amici, di una libreria musicale a bordo degli smartphone della casa canadese.

Per usufruire di Bbm Music, la cui versione di prova è disponibile da ieri in Canada, Stati Uniti e Regno Unito (in una ventina di altri mercati, Italia compresa, arriverà nel corso del 2011), si devono spendere in abbonamento 4,99 dollari mensili con la dovuta avvertenza che i prezzi possono variare da Paese a Paese e che il servizio può utilizzare il traffico dati del telefono se la musica è scaricata fuori da una copertura di rete wireless e nel caso di piano tariffario dati limitato.

Anche quello di Rim è un servizio, associato al programma di messaggistica istantanea forte di circa 45 milioni di utenti nel mondo, che sfrutta una piattaforma cloud. La sua peculiarità è quella di offrire a chi ha in tasca un BlackBerry uno strumento intuitivo per confezionare una collana di massimo 50 canzoni selezionabili dai cataloghi di Universal Music Group, Sony Music Entertainment, Warner Music Group ed Emi, con la possibilità di sostituirne fino a 25 (pescandole da quelle degli altri membri della community) ogni mese. I file musicali, fa inoltre sapere Rim, potranno essere salvati nella memoria del telefono per essere ascoltati anche in modalità offline, in assenza di copertura di rete.

Se Bbm Music rappresenta il presente, in casa Rim pare stiano pensando seriamente a dotare i BlackBerry del futuro prossimo del supporto per Android. Stando a un dettagliato resoconto pubblicato due giorni fa da Bloomberg, infatti, la società canadese avrebbe deciso di rendere compatibili le applicazioni sviluppate per il sistema operativo mobile di Google per i nuovi smartphone equipaggiati con il software Qnx, in rampa di lancio a inizio 2012. Tecnicamente il tutto si concretizzerebbe con l'integrazione di un apposito player software per le apps Android, player che salirebbe a bordo anche dei tablet PlayBook. La mossa, per altro da tempo oggetto di indiscrezioni, si spiega con la ferma volontà del produttore di garantire maggiore appeal ai suoi prodotti e dare una sferzata alle vendite, il cui regresso ha portato nell'arco di un anno la società a scendere dal 39% al 24% nel mercato degli smartphone negli Usa.

Per contrastare l'ascesa di Google, a maggior ragione a valle dell'acquisizione di Motorola da parte del colosso di Mountain View, e la sempre grande popolarità degli iPhone di Apple, Rim sembra quindi sempre più convinta di aprire le porte alle applicazioni della concorrenza per non perdere ulteriore terreno nelle classifiche di gradimento. Una sorta di paradosso, che alcuni addetti ai lavori giustificano con i numeri: nell'Android Market di Google sono disponibili circa 250mila apps, nell'App World di Rim poco più di 40mila. E tutti sanno quanto pesa il fattore apps nella corsa alla supremazia in campo mobile.

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