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Questo articolo è stato pubblicato il 22 settembre 2011 alle ore 12:51.

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Non passa la nottata dell'Ict. Non potrebbe essere altrimenti visto il contesto economico mondiale, che nei primi sei mesi del 2011 ha visto svanire nel nulla la speranza di una ripresa seppur lenta, manifestatasi negli ultimi mesi del 2010. Tendenza negativa che riguarda soprattutto lo scacchiere occidentale (Usa ed Europa), mentre tengono le economie emergenti. L'Italia va ancora più piano, con crescite tendenti allo zero, maglia nera dell'eurozona.

Un quadro che si riflette pesantemente sull'andamento del mercato Ict, come dimostrano i dati Assinform relativi al primo semestre 2011 presentati oggi a Milano. I numeri, frutto di uno studio di Netconsulting, offrono un quadro con molte ombre e poche luci.

Il mercato Ict in generale, cioè informatica e telecomunicazioni insieme, a metà 2011 registra un fatturato di quasi 28 miliardi di euro, con un calo del 2,4%, tal quale a quello registrato nel primo semestre 2010. Disaggregando per mercati, si vede che il mercato dell'It registra perdite più contenute (-1,7%) rispetto alla prima parte del 2010 (-2,5%), e soprattutto rispetto al 2009 (-9%), cosa che testimonia l'impegno delle imprese nel continuare a investire nell'It anche in condizioni critiche. Tendenze interessanti si registrano sui fronti delle applicazioni mobili, del cloud computing, dell'informatica personale, dei pagamenti, ma per i ricercatori di Netconsulting la fase è e resta "riflessiva". Detto in maniera più esplicita, tendente al piatto…

Modesto il calo dei servizi (-1,2%, contro il -3,7% del corrispondente periodo del 2010), anche se continua a giocare a sfavore la pressione sulle tariffe, mentre tiene il software che registra una piccola crescita dello 0,3%, (– 1,2% nel primo semestre 2010). Stentano a ripartire i progetti più significativi, ma le imprese cercano comunque di non trascurare l'It. Per questo, il software di sistema contiene il calo dello 0,8%, quello applicativo rimane stabile (-0,2%), il middleware cresce dell'1,8%. In chiave di resistenza alle difficoltà congiunturali vanno interpretati anche gli andamenti nei servizi It (4164 milioni), che calano ancora, ma di poco (-1,2% nel complesso) e assai meno che nel primo semestre del 2010 (-3,7%) e del 2009 (-7,3% ).

Difficoltà di mercato e riduzione dei prezzi dei prodotti hanno condizionato pesantemente il settore dell'hardware, che scende del 4,1 per cento. La botta negativa arriva da un netto calo dei volumi delle vendite di Pc (-12,8%), i portatili innanzitutto (-14,6%, i consumi delle famiglie si sono fermati), a seguire i desktop (- 9,7%), mentre un lieve incremento registrano i Pc server (+1,6%), e, con quasi 400 mila pezzi, quadruplicano le vendite di tablet. Tutto questo nonostante un calo dei prezzi medi unitari del 3-4 per cento. La tendenza, pur embrionale, sembrerebbe dar ragione a quelli che per il futuro ipotizzano: desktop in ufficio, tablet in mobilità. Vedremo…

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