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Questo articolo è stato pubblicato il 22 settembre 2011 alle ore 12:51.

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Il mercato delle telecomunicazioni (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) registra un giro d'affari di più di 20 milioni di euro, pari a una perdita del 2,7% che conferma e appesantisce il dato negativo dell'anno prima (-2,3%), per effetto ancora di evoluzioni fisiologiche sul fronte delle componenti di rete fissa e di evoluzioni tariffarie non compensate da maggiori volumi di traffico nelle aree di punta (servizi in banda larga, servizi valore aggiunto su rete mobile,…). Tutte le componenti sono in affanno: le infrastrutture (in calo del -3,3%, dopo il -5,6% dell'anno prima), i terminali (-0,8%), e la componente più corposa, quella dei servizi (- 2,9%, dopo il – 2,2% dell'anno prima), per la reiterazione di lanci di tariffe al ribasso, integrate voce-dati e promozionali, sia sul fronte del mobile che su quello del fisso. Il segmento mobile aumenta del 3,2% (96 milioni) il numero di linee e dell'1,1% quello degli utenti attivi (47 milioni, in gran parte con più linee, legate anche ad internet key e tablet connessi). Cresce, ma non più di tanto (5,2%) il numero di connessioni in banda larga, che ora interessano oltre 13,6 milioni di utenti (96,6% in modalità xDsl, 3,4% in fibra ottica).

Questo è il quadro del primo semestre 2011, che, a detta di Assinform, non dovrebbe migliorare da qui a fine anno. Per Assinform, una situazione pericolosa. Da qui le richieste dell'associazione: il Decreto Sviluppo scommetta, attraverso i proventi dell'asta Lte, sulla digitalizzazione del paese; cerchi risorse per rilanciare i progetti di dematerializzazione della Pa e generare nuovi investimenti delle imprese; faccia investimenti sulla banda ultralarga; avvii privatizzazioni delle società pubbliche di Ict; garantisca pagamenti certi; aggreghi imprese per condividere servizi e infrastrutture avanzate; stabilisca regole concorrenziali e trasparenti per garantire il ritorno delle investimenti in Ict. Che questo paese sia ancora vitale è dimostrato dalle iniziative di molte Regioni che innovano e "digitalizzano". Un esempio da cui trarre ispirazione..

Le prospettive grame dipendono soprattutto dalle previsioni al ribasso sui fondamentali macroeconomici dell'Italia. Il mercato delle telecomunicazioni dovrebbe registrare performance tra il -1,5 e il -4,1%. Per l'It nel suo complesso (hardware software, assistenza e servizi) il calo atteso è più contenuto, tra il meno 1,2 e il meno 2,8 per cento. I segnali di ottimismo, che vanno al di là del 2011, riguardano mercati dalle enormi potenzialità, alcuni ancora allo stato iniziale, altri che già esprimono numeri interessanti: internet delle cose, cloud computing, application store, commercio elettronico, social media, mobile broadband, tablet e smartphone.

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