Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2011 alle ore 15:13.

My24

Se pensate che il caldo che stiamo vivendo in questi giorni (e che venerdì si attenuerà)( ww.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-09-30/nord-italia-settembre-caldo-154942.shtml) sia un fenomeno un po' estremo, dovuto al fatto che il clima è diventato più pazzo di una volta e quindi ci offre queste estati che si allungano fino ai primi di ottobre, be', vi sbagliate.

Lo dicono gli esperti dell'Istituto per lo studio dell'atmosfera e del clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isac-Cnr) (www.isac.cnr.it/). Un lavoro dell'Istituto appena pubblicato sulla rivista specializzata "Geophisical Research Letters" ( www.agu.org/journals/gl/) spiega che non è la variabilità dei fenomeni quella che sta aumentando, ma la media attorno a cui la variabilità stessa si muove. O, almeno, questo è vero per le temperature. La prova viene dall'analisi di massime e minime registrate giorno per giorno nel corso degli ultimi 50 anni in 70 stazioni di rilevamento europeo. Una massa di informazioni notevole, raccolta dal servizio meteo olandese e messo a disposizione di tutti i ricercatori che è stata sottoposta a un'analisi rigorosa, per verificarne l'affidabilità e la completezza. Una volta elaborate le distribuzioni nel tempo, però, il risultato non sembra lasciare dubbi. «Le nostre analisi hanno dimostrato come la frequenza degli eventi con temperature eccezionalmente alte sia aumentata in modo significativo negli ultimi decenni in numerose zone del pianeta, in particolare in Europa.

E come l'incremento di tali eventi estremi non sia causato da un aumento delle anomalie climatiche, come molti sostengono, ma si spieghi con lo spostamento della temperatura media globale verso valori più elevati, attorno al quale l'ampiezza delle oscillazioni resta pressoché inalterata», spiega Michele Brunetti, uno dei due autori dello studio. «In sostanza, la distribuzione statistica delle temperature giornaliere ha subito uno spostamento che spiega anche il più marcato aumento delle condizioni di caldo estremo rispetto alla diminuzione degli eventi eccezionalmente freddi», aggiunge la sua collega Claudia Simolo.

Questo non significa che tutti gli anni siano uguali. La variabilità del clima esiste. Così come esistono i fenomeni estremi. Ma non è questa variabilità a spiegare quello che stiamo vivendo, come la lunghissima estate di quest'anno o la caldissima estate del 2003, quella che fece anche molte vittime in Europa. L'unica cosa che spiega bene ciò che vediamo succedere è il fatto che la temperatura media è cresciuta. Di quanto? Il risultato dell'analisi dei dati europei parla di ben 1,5 gradi in questi ultimi cinquant'anni. Peggio ancora, la velocità del
surriscaldamento (che non appare più possibile mettere minimamente in dubbio) cresce: i primi 25 anni della serie mostrano aumenti inferiori rispetto agli anni più vicini. D'altra parte l'Europa, ricorda Brunetti, è una delle zone del globo che mostrano trend più marcati.

Il ragionamento non vale per altri fenomeni climatici, come le precipitazioni, che pure sono state prese in considerazione. Qui non c'è una tendenza precisa all'aumento o alla diminuzione della quantità di pioggia. «In alcuni periodi abbiamo visto un aumento dei fenomeni più intensi, in altri succede l'esatto contrario», racconta Brunetti, «E i risultati cambiano anche in base alla zona che si studia e alla sua dimensione». Insomma, capire tutto quello che sta succedendo al clima del pianeta è ancora difficile. Ma di alcune cose possiamo essere certi: che la temperatura sta aumentando e che le estati sempre più lunghe e calde non sono un caso, ma qualcosa a cui dovremo abituarci.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi