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Questo articolo è stato pubblicato il 10 ottobre 2011 alle ore 19:28.

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La fonte è autorevole ed è nella fattispecie il Boston Consulting Group. La premessa è d'obbligo perchè di indagini di mercato sui tablet ne esce una a settimana o giù di lì e spesso con dati assai contraddittori.

Quella però condotta dalla società americana merita per lo meno attenzione perché va in un certo modo in controtendenza: non sancisce infatti il dominio dell'iPad di Apple in questo segmento ed eleva invece il sistema operativo di Microsoft al rango di piattaforma preferita dai consumatori a bordo di un pc a tavoletta.

I numeri che mettono Windows davanti a iOs e Android sono i seguenti: il 42% degli americani preferirebbe un tablet basato sul software, il 27% si affiderebbe a quello della Mela e solo il 20% opterebbe per un dispositivo equipaggiato con la piattaforma mobile di Google. Meno di uno su 10 (il 9% per la precisione) ha quindi dato la propria preferenza a Qnx, il software che gira sui PlayBook di Research in Motion, e il 3% all'ormai defunto WebOs di Hp. L'aspetto interessante della ricerca è il raffronto fra questi dati e quelli raccolti, sempre da Boston Consulting Group, fra gli utenti cinesi. Ebbene il 44% di questi si è espresso a favore di Windows, il 34% per l'Os di Apple e il 18% ha invece confermato di preferire Android (Rim ha raccolto solo il 2% dei consensi mentre il rimanente 1% delle preferenze è andato a MeeGo, la piattaforma bandita da Nokia a favore di Windows Phone).

La popolarità del sistema operativo di Microsoft presso i consumatori finali, queste le conclusioni a cui sono giunti gli analisti, è quindi ancora intatta e con l'avvento di Windows 8 in edizione tablet e dei relativi prodotti sul mercato (si parla della seconda metà del 2012), il colosso di Redmond potrebbe tornare prepotentemente alla ribalta. E scalare presto la vetta del mercato. Stando alle stime elaborate da Rbc Capital, infatti, Windows potrebbe arrivare a prendersi, entro il 2014, una fetta del 15% nel campo delle tavolette capitalizzando al massimo la sua invidiabile base installata in chiave desktop e notebook, nelle case come nelle aziende.
In attesa dei risultati di vendita prossimi venturi, ci sono intanto da registrare quelli del presente e la novità più interessante del momento è senz'altro il Kindle Fire di Amazon. In cinque giorni dal lancio, la tavoletta della casa di Seattle ha registrato 250mila richieste e si tratta di un numero che, fatte le debite proporzioni con i volumi mossi dall'iPad 2 (2,5 milioni di unità vendute nel primo mese di vita nei negozi, per una media di oltre 80mila pezzi al giorno), è da ritenere sicuramente interessante.

Soprattutto se si mette a confronto con le cifre che ufficiosamente hanno accompagnato il debutto di due tablet assunti a suo tempo come degni rivali di quello di Apple, e cioè lo Xoom di Motorola e il PlayBook di Rim. Il primo non è andato oltre i 100mila pezzi venduti nel corso del primo mese e mezzo di presenza sul canale mentre il secondo pare abbia raggiunto quota 500mila in tre mesi. Come dire: se i buoni motivi per guardare oltre l'iPad ci sono, e il prezzo è decisamente uno di questi (il Kindle Fire è a listino a 199 dollari), i consumatori non si fanno pregare troppo e corrono a comprare tavolette alternative a quella con il logo della Mela .

Un approccio su cui punta per ovvi motivi molto anche Samsung, che con Apple è ai ferri corti in mezzo mondo per la questione delle ingiunzioni dei giudici che, ascoltando le richieste di Cupertino, hanno bloccato le vendite dei Galaxy Tab del colosso coreano. Che nelle ultime ore ha ufficializzato per il mercato italiano la disponibilità della sua ultima creatura in campo tablet, il Galaxy Tab 7.0 Plus, evoluzione del primo nato della famiglia e dotato di schermo da sette pollici, sistema operativo Android 3.0 "Honeycomb" e processore dual core da 1.2GHz. Più compatto rispetto al primo Galaxy (9.96 mm lo spessore e 345 grammi il peso), supporta le reti Hspa+ e la tecnologia Adobe Flash e nei negozi arriverà a metà novembre con un prezzo al pubblico di 499 euro.

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