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Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2011 alle ore 12:01.

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Trentasei ore di fuoco, forse qualcuna in più. E ancora un'altra giornata potenzialmente complessa che si para davanti, perchè i telefoni sono ancora fermi. Research in Motion purtroppo sta sperimentando una delle situazioni di maggior difficoltà della sua storia.

Da lunedi il servizio di push email dei Blackberry non vuole funzionare. Prima un probelma ai server, poi l'ammissione che in Europa, Medio oriente e alcuni Paesi del Sud America ci sono stati problemi di gestione della posta elettronica e dei servizi di comunicazione legati a Rim. Ieri dalle 13 un nuovo stop alla connetività.

La notte appena passata ha portato con sè sessioni di operatività con ricezioni in massa, spesso disordinate, di e-mail. Ma soprattutto nella notte italiana è comparsa una spiegazione. Eccola: "RIM update: The messaging and browsing delays being experienced by BlackBerry users in Europe, the Middle East, Africa, India, Brazil, Chile and Argentina were caused by a core switch failure within RIM's infrastructure. Although the system is designed to failover to a back-up switch, the failover did not function as previously tested. As a result, a large backlog of data was generated and we are now working to clear that backlog and restore normal service as quickly as possible. We apologize for any inconvenience and we will continue to keep you informed." In pratica sotto accusa c'è l'infrastruttura alla base del servizio Blackberry colpita al nucleo e poi non più risultata operativa per una serie di malfunzionamenti.

Tanto è bastato per congelare l'intero ecosistema che è il fiore all'occhiello di Rim. Peccato perché dell'eccellenza della piattaforma non si discute, però questa serie di inconvenienti pongono inevitabili domande sulla tenuta. A disturbare gli utenti che riempiono pagine di commenti su Twitter e Facebook è la mancanza di volontà dell'azienda di uscire allo scoperto e affrontare il problema apertamente con il suo pubblico. I telegrafici comunicati nella loro ufficialità non aiutano ad aggregare il consenso dei molti delusi. E nonostante oggi si registrino funzionamenti a macchia di leopardo nella mail, molti servizi, come il Messenger, sono fermi. Ci vuole ancora un po' di pazienza e attendere che l'infrastruttura sia resa di nuovo efficiente. Intanto registriamo un rinnovato consenso verso altri sistemi per leggere la mail in mobilità.

L'occasione è stata ghiotta per Google, Microsoft, Nokia e Apple per sottolineare come i loro smartphone sono immuni dal problema perché non dipendono da server di smistamento. Gli stessi oggi fermi ma che offrono vantaggi innegabili in fatto di crittografia, occupazione di banda e ricezione in tempo reale. Detto questo, certo oggi l'unica contromisura contro il disservizio è attendere il ripristino oppure orientarsi altrove. Ecco il rischio è tutto qui: la reticenza di Rim, per quanto comprensibile, comporta il pericolo potenziale di alienare anche i fedelissimi. Tanto che qualcuno parla di class action per il canone mensile versato Oggi, però, potrebbe essere il giorno del riscatto, magari anche con qualche sorpresa... Bella questa volta.

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