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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2011 alle ore 12:17.

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Facebook, accordo sulla gestione dei dati personaliFacebook, accordo sulla gestione dei dati personali

Consenso preventivo degli utenti, audit periodici, introduzione della figura di "chief privacy officer": sono alcune tra le principali conseguenze dell'accordo raggiunto tra Facebook e l'antitrust degli Stati Uniti, la Ftc (Federal and trade commission). Aumenterà il controllo sui dati da parte degli 800 milioni di utenti attivi nel mondo: 21 milioni sono in Italia. Da tempo il social network abilita una gestione granulare delle informazioni personali, come le fotografie e i messaggi.

Se l'intesa diventerà definitiva, Facebook si impegna a chiedere il consenso degli iscritti prima di modificare le loro opzioni di privacy ("opt-in"). Semplificando, significa che saranno gli utenti a scegliere se accettare o meno le modifiche. Finora, invece, in molti casi i cambiamenti erano automatici e gli utenti valutavano in seguito se abbandonarli ("opt-out"). È un passo che segna un cambiamento profondo nell'autonomia del pubblico nel social network.

In particolare, i dati degli iscritti che hanno chiuso i loro account non dovranno più essere disponibili dopo 30 giorni. Inoltre, la Ftc chiede un audit periodico da parte di un ente indipendente ogni due anni per i prossimi vent'anni: il primo dovrà essere condotto entro sei mesi. Il social network potrà essere multato fino a 16mila dollari per la violazione di ogni voce dell'accordo.

La denuncia è partita da un'organizzazione che tutela i diritti dei consumatori, la Electronic frontier foundation (Eff). In seguito alle indagini la Ftc ha criticato la descrizione della privacy fornita da Facebook al suo pubblico. Ha scoperto che alcune applicazioni di terze parti, come per esempio i giochi, garantivano accesso "a quasi tutti i dati degli utenti – dati di cui le applicazioni non avevano bisogno". Inoltre, un'informazione personale, la userID, è stata visibile per alcuni mesi agli inserzionisti pubblicitari. Il documento dell'intesa raggiunta con la Ftc sarà aperto a osservazioni per trenta giorni. Mark Zuckerberg, fondatore del social network, in un lungo messaggio ha ammesso di aver fatto "parecchi errori". Ha annunciato la nomina di due "chief privacy officer": saranno responsabili della vigilanza sulla riservatezza dei dati, per le policy e i prodotti. Poi chiarisce nel suo post: "La mia speranza è che questo accordo renda chiaro che Facebook è leader quando si tratta di offrire alle persone il controllo sulle informazioni che condividono online". La quotazione del social network in borsa è attesa entro giugno dell'anno prossimo.

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