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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2011 alle ore 14:07.

(Ap)(Ap)

Il report dell’analista Katy Huberty di Morgan Stanley parla chiaro: l’anno prossimo Apple potrebbe vendere poco meno di 200 milioni (190 milioni per la precisione) di iPhone e oltre 80 milioni di iPad. Numeri roboanti, che arrivano tra l’altro da un'addetta ai lavori storicamente conservativa nel redigere le stime di mercato per la casa di Cupertino. Se però la previsione (fondata su un’indagine compiuta da AlphaWise) si dovesse avverare, la società della Mela raddoppierebbe i volumi del proprio smartphone in considerazione del fatto che alla fine del 2011 gli iPhone venduti potrebbero essere 85-90 milioni, di cui 30-35 solo nell’ultimo trimestre. Il dato sorprendente, secondo le proiezioni della Huberty, si concretizzerà subito nei primi tre mesi del nuovo anno, quando i melafonini in consegna potrebbero toccare addirittura quota 54 milioni, di cui 41 milioni fuori dagli Stati Uniti.

Ancora più marcato il boom di cui è accreditato il tablet. Rispetto ai 25 milioni di iPad spediti da Apple sul mercato quest’anno, il consuntivo di fine 2012 parla di 80 milioni di unità. Un dato che stride parecchio con le indicazioni fornite da Idc, secondo cui la domanda di tavolette multimediali si fermerà nel 2011 a quota 63 milioni di pezzi (con Apple ad accaparrarsi nel terzo trimestre circa il 61% delle vendite), e dal Ceo di Nvidia Jen-Hsun Huang, che scommette per i prossimi 12 mesi sul successo dei tablet non Apple (Android ma anche Windows), in grado secondo il manager di catturare almeno il 30% del mercato globale.

Tornando agli smartphone, e rimanendo sempre e comunque nel campo delle ipotesi, c’è da registrare la voce – ripresa dal sito finlandese Talous Sanomat e a firma della Danske Bank, la principale banca di Danimarca – che vedrebbe Microsoft pronta a rilevare da Nokia le attività relative ai telefonini entro la prima metà del 2012. Della possibile scalata di Redmond alla società finlandese si parla da febbraio, da quando fu sancita l’alleanza che ha portato il sistema operativo Windows sui telefonini della casa scandinava. Nei giorni scorsi questa ipotesi è tornata a galla, specificando anche i contorni economici dell’operazione (19 miliardi di dollari), e puntualmente i portavoce di Nokia hanno ancora una volta smentito ufficialmente la notizia.

Ammesso che la trattativa esista, quali vantaggi avrebbe Microsoft mettersi in diretta concorrenza con aziende partner dal calibro di Samsung e Htc, che a catalogo presentano accanto ai modelli Android anche i telefonini di nuova generazione basati sul sistema operativo di Redmond? Quanto a Nokia, di movimenti possibili in uscita ce ne sono ma al momento riguardano solo la sussidiaria Vertu specializzata nei telefoni di lusso, per cui (questa la notizia trapelata un paio di settimane fa) la società avrebbe già affidato a Goldman Sachs il compito di trovare un acquirente.

Da un altro vendor, e cioè Research in Motion, in cerca di riscatto negli smartphone dopo un 2011 molto sofferto, arriva infine un’indicazione più precisa rispetto a quelle emerse fino a oggi circa la disponibilità dei primi BlackBerry con a bordo il nuovo sistema operativo BBX. Il lancio sul mercato è fissato non più a inizio 2012 ma nell’ultima parte dell’anno in ragione del fatto che il produttore ha deciso di mettere a bordo dei nuovi telefonini un nuovo chipset, pronto però solo a metà anno, che garantirà maggiore efficienza energetica.

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