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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2012 alle ore 13:34.

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I dati di preconsuntivo distribuiti oggi da Sirmi, relativi al mercato dell'information technology in Italia nel 2011, confermano, come del resto già fatto da altre società di analisi, il segno negativo: meno 3,8%. Né incoraggia particolarmente il buon andamento del comparto del software (+1,5%, comprensivo del fatturato da nuove licenze e i canoni di manutenzione e aggiornamento sull'installato) che sembra solo un pannicello caldo per attutire il dolore che arriva da servizi di sviluppo (-2,1%), management service (-3,5%) e, soprattutto, dall'hardware (-7,3%).

A proposito di hardware, rilevante l'espansione di prodotti nuovi, come i tablet, a detrimento dei prodotti tradizionali, notebook&Co. Se non ci fosse stata la forte crescita dei tablet, il comparto hardware avrebbe fatto registrare un più preoccupante -17 per cento. La tendenza negativa del mercato in generale è dovuta alla pesante congiuntura economica, con la conseguente riduzione della capacità di spesa di tutti, nessuno escluso (individui, famiglie, professionisti, imprese, pubblica amministrazione), e a dinamiche diverse che caratterizzano i singoli comparti dell'It, strettamente correlati a vari fattori: la diversa maturità di domanda e offerta, la competizione molto forte, la durata del ciclo di vita dei prodotti, la diffusione e il livello di utilizzo di prodotti e servizi, lo shortage di componenti che ha caratterizzato la fine del 2011 e che perdura nel 2012.

Entrando un po' di più nel dettaglio, si nota come il segno positivo del software sia il risultato di una presa di coscienza da parte dei clienti (e, diciamolo, degli stessi produttori del valore del software come componente di innovazione e di miglioramento a tutto tondo per lo sviluppo del business. Una tendenza confermata dal fatto che le aziende che meglio hanno affrontato le difficoltà di questo periodo di crisi sono proprio quelle che hanno il core business nel software e nelle attività ad esso correlate. Infine, tornando alla componente hardware, i ricercatori di Sirmi sottolineano come essa sia fortemente condizionata dai Pc (che, inclusi i tablet, chiudono il 2011 con un -8.7%, e senza i tablet fanno registrare un decremento del 17,3%), dai server (-16%, considerando tutte le tipologie, -25% per le linee high end) e dallo storage (-2,1%) che complessivamente incidono per circa il 50% di tutta la spesa Hardware, e che contribuiscono alla flessione del 7,3% dell'intero comparto.

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