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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2012 alle ore 13:29.
Accelera Linkedin: il social network per professionisti registra negli ultimi tre mesi del 2011 un aumento di fatturato del 105% a 167,7 milioni di dollari. E supera le previsioni degli analisti. Ad alimentare le casse sono le vendite di annunci pubblicitari, gli abbonamenti a servizi premium e i programmi per la ricerca di profili lavorativi all'interno della sua banca dati di curriculum e di connessioni.
L'utile netto nell'ultimo trimestre dell'anno scorso è a 6.9 milioni di dollari, rispetto ai 5,3 milioni di dollari del 2010 nel medesimo periodo. E il social network allarga i suoi confini: ha superato 150 milioni di iscritti nel mondo, segnala l'azienda in una nota. I paesi in via di sviluppo sono la sua frontiera di espansione, soprattutto l'India anglofona e il Sudamerica. Per ampliare il suo giro d'affari guarda agli annunci promozionali su cellulari e altri dispositivi mobili.
Linkedin ha debuttato in Borsa lo scorso maggio: finora ha ottenuto la seconda migliore performance tra le quotazioni del 2011 al Nasdaq a distanza di sei mesi, alle spalle di Factorshares 2x Gold Bull. Il prezzo di collocamento per il social network era di 45 dollari e il primo giorno ha raggiunto un aumento del 109%, celebrato con un brindisi degli azionisti a Wall Street. Ieri ha chiuso a 76 dollari. Era un varo seguito con attenzione: è stata la prima rete sociale online con un'estensione globale ad arrivare nei mercati.
Eppure tra le società hitech dell'informatica e di internet che hanno mosso i primi passi sul Nasdaq l'anno scorso sono in poche a brillare, sei mesi dopo l'arrivo sui listini finanziari. E si tratta di nomi poco noti al pubblico. Qihoo (o Qihu in cinese) progetta software per la sicurezza digitale accessibili attraverso internet: il primo giorno sui mercati ha raggiunto il maggior rialzo tra le ipo (offerta pubblica iniziale) nel 2011, 134%. Le sue azioni avevano un prezzo di collocamento di 14,5 dollari e a sei mesi segnava un aumento del 13%. Nemmeno Tangoe è un marchio conosciuto fuori dalla cerchia degli addetti ai lavori: sviluppa piattaforme informatiche per la gestione aziendale. Il prezzo per l'ipo era di 10 dollari per azione a luglio: 180 giorni dopo registrava un incremento del 47%. Fusion.io, invece, disegna e produce memorie flash all'avanguardia: il prezzo di collocamento era di 19 dollari, dopo sei mesi ha raggiunto un aumento del 42%. Ieri ha chiuso a 24 dollari.
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