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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2012 alle ore 19:30.

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Hanno scelto un nome - Eluga - che va un po' spiegato: "e" sta per elegante, "u" per user frendly e "ga" per gateway. Ma per capire un po' meglio il ritorno di Panasonic sul mercato europeo della telefonia occorre concentrarsi sull'ultima parte del nome. "La più grande innovazione del nostro nuovo smartphone - ha chiarito Laurent Abadie Ceo di Panasonic Europe - è la connettività con i nostri prodotti".

Qualche istante prima nella sala centrale del centro congressi di Amburgo veniva mostrato come con un semplice movimento del dito sul display del nuovo telefonino si può instantaneamente pubblicare sul televisore foto e video contenuti nel cellulare o navigare direttamente su internet. La chiave per capire questo ritorno di Panasonic - dopo una assenza di sei anni da un mercato difficile e competitivo come quello europeo - è appunto mobile communication device. Non solo smartphone quindi (da battere ci sono Samsung e Apple, due colossi difficili anche solo da avvicinare) ma anche dispositivo mobile tuttofare. Pensato oggi per dialogare con plasma di Panasonic e domani con le tecnologie sostenibili di cui si sta dotando il gruppo giapponese. Il telefonino in sè conferma le indiscrezioni uscite nei giorni scorsi .

Elegantino sottilissimo (7,8 millimetri), solo 103 grammi di peso. Uscirà in aprile in Italia per un prezzo che non dovrebbe superare i 450 euro. E come sistema operativo adotterà Android 4.0. "Abbiamo scelto una personalizzazione light - ha spiegato uno dei manager -. Accanto al mercato per le applicazioni mobili di Google ci saranno le nostre app e la possibilità di connettersi alla cloud Panasonic". Di particolare ha il fatto di essere resistente anche alla polvere e all'acqua (fino a un metro di profondità). Nello stile invece è un po' monolite alla "2001 Odissea nello spazio". Evidentemente hanno riflettuto a lungo sul design più che sul comparto tecnologico. Le caratteristiche tecniche, per quanto di livello (il telefonino è di fascia alta) non fanno gridare al miracolo: display Oled da 4,3 pollici, Nfc (Near Field Communication), fotocamere da 8 megapixel (ci si aspettava di più da chi ha in casa le Lumix) e memoria da 8 Gigabytes.

Sotto il cofano un Arm dual core Omap 4 e una batteria non "upgradabile", nel senso che una volta esaurita si getta con tutto il telefonino, come anche per l'iPhone. Le previsioni di vendita sono di 1,5 milioni di pezzi entro la fine del prossimo anno fiscale (al 31 marzo 2013). Nei prossimi due anni però, ha precisato il Ceo di Panasonic Europe, i vertici del gruppo giapponese intendono distribuirne non meno di 15 milioni tra Stati Uniti e Vecchio Continente. "Solo il 32% degi telefoni Europei sono smartphone", hanno spiegato i manager, lasciando ad intendere che anche per loro ci sarà margine di manovra. Quantomeno ci sperano. Apple e Samsung sono presenze davvero ingombranti. La strategia di Panasonic come anche quella di gruppi come Philips sembra quella di guardare più all'ecosistema che al singolo prodotto.

Ambiente, energia, sostenibilità sembrano i nuovi mantra per tenere insieme i prodotti del produttori di elettronica di consumo. La parola chiave, ancora una volta è connessione.

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