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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2012 alle ore 13:30.
Il primo hamburger fabbricato a partire da delle cellule staminali bovine, ancora in provetta in un laboratorio olandese, potrebbe essere pronto questo autunno: si tratta - sostengono i suoi promotori - di una novità potenzialmente in grado di rivoluzionare l'allevamento, l'alimentazione mondiale e arrecare benefici all'ambiente. Il dottor Mark Post, direttore del dipartimento di fisiologia dell'Università di Maastricht, nei Paesi Bassi, conta di presentare questo hamburger a ottobre, ha dichiarato a margine della conferenza annuale della Società americana per il progresso della scienza riunita a Vancouver, in Canada. Il costo di produzione di questo primo hamburger "sperimentale" ammonta a 250 000 euro, ha precisato Post, aggiungendo che il secondo dovrebbe essere più abbordabile, a 200.000 euro. Il progetto di Post è stato finanziato da un ricco donatore anonimo, desideroso di «vedere diminuire il numero di animali da fattoria abbattuti e di ridurre così le emissioni di gas serra».
Per questo "prototipo", Post ha utilizzato delle cellule dei muscoli dello scheletro di bovini coltivate in un siero di feto di vitello. «I tessuti prodotti hanno esattamente la stessa struttura degli originali», ha spiegato lo scienziato. La tecnica può anche permettere di produrre della carne da qualsiasi animale, ha precisato il ricercatore che ha lanciato il progetto sei anni fa e spera di vedere l'inizio di una produzione su grande scala nei prossimi 10 o 20 anni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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