Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2012 alle ore 10:36.

My24

BARCELLONA - La new entry più interessante che il chaebol coreano ha portato in vetrina al Mobile World Congress è stato senza dubbio il Galaxy Note 10.1. Un dispositivo che Carlo Barlocco, vice presidente della divisione Tlc e It di Samsung in Italia, ha definito essere «una categoria di prodotto diversa, che si affianca al tablet in qualità di strumento professionale versatile, indirizzato a quella classe di utenti che necessitano di creare contenuti più che di fruirli e la cui principale virtù è senz'altro lo schermo touch capacitivo per il riconoscimento della scrittura».

Samsung, raddoppiando il formato del Note attualmente in commercio, è quindi sicura di non creare sovrapposizioni di sorta con i Galaxy Tab, anch'essi indirizzabili al mondo aziendale, ma con una vocazione più consumer e rivolta all'intrattenimento. E di nuovi tablet, a Barcellona, il colosso asiatico ne ha presentati due, sottolineandone in effetti le virtù multimediali. I Galaxy Tab 2, equipaggiati con schermi da 7 e 10.1 pollici rispettivamente e pronti a sbarcare in Italia a partire da aprile – con prezzi indicativi di 400 e 500 euro – si presentano nella doppia versione 3G Hspa+ e Wi-Fi e con a bordo Android 4.0 Ice Cream Sandwich. Il resto della dotazione, a livello funzionale e applicativo, non aggiunge di fatto nulla – fatta eccezione per la nuova interfaccia utente potenziata con widget dedicati ai vari Hub da cui attingere video, canzoni, giochi ed ebook – ai prodotti oggi a catalogo.

Il vero cambio di marcia per Samsung, questa la sensazione che traspare dalle parole di Barlocco, potrebbe arrivare con l'avvento di Windows 8. «La nostra – ha spiegato al Sole24ore.com il manager italiano – è una strategia multipiattaforma: con Google abbiamo ottimi rapporti ma non trascuriamo certo Microsoft, e lo provano prodotti come lo Slate pc da 11,3 pollici con Windows 7 e processori Intel. Se lanceremo un tablet con Windows 8 e chip Arm? È possibile».

In casa Samsung, in altre parole, non sembrano certo stare con le classiche mani in mano, anche perché i risultati di vendita su scala globale alla voce tablet non sono certo definibili entusiasmanti. E sono, secondo i bene informati, comunque inferiori alle aspettative. Detto di progetti in essere anche sul fronte di Tizen (la piattaforma open source nata dalle ceneri di MeeGo e oggi sponsorizzato dalla Linux Foundation), resta da capire come la società intenda muoversi in campo aziendale, mercato messo nel mirino ufficialmente per gli anni a venire dai vertici della compagnia.

«Il comparto b2b – conferma in proposito Barlocco – è un nostro obiettivo dichiarato e nei tablet i mercati di riferimento sono quelli verticali, come per esempio il settore elettromedicale. In Italia, su circa un milione di tavolette spedite nel 2011 (Samsung ne ha vendute circa 100mila, ndr), solo il 5% è finito dentro le aziende. Perché così poche? Per criticità legate all'utilizzo e alla funzione d'uso, perché il tablet è considerato un costo evidente se si aggiunge all'esistente dotazione di smartphone e pc».

La ricetta per sfondare in campo business è quidni secondo Samsung un pacchetto applicativo facilmente integrabile nel sistema informativo e nella rete aziendale. «Android – ha chiuso così il cerchio Barlocco – è in via di accettazione perché le imprese non possono farne a meno ma è vero anche che molti Cio saranno più sensibili ad aprire le porte ai tablet quando arriveranno quelli con a bordo Windows 8. Che dovrebbe diminuire a loro dire i problemi di integrazione».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi