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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2012 alle ore 15:08.

Nella prova le nuove applicazioni (Apple ha aggiornato tutte le sue, sia quelle di serie che quelle acquistabili opzionalmente) sono molto più nette e definite, abbiamo detto. Quelle di terze parti già ottimizzate sono ottime, soprattutto i giochi, mentre qualche problema può arrivare con le vecchie apps che non sono state aggiornate alla nuova grafica: le immagini sono un po' sfuocate, soprattutto se utilizzano del testo molto piccolo. Ce ne sono tantissime per iPad, quasi 200 mila, la stragrande maggioranza un po' alla volta verrà aggiornata dagli sviluppatori.

L'aspetto visivo in un tablet, dal punto di vista di chi scrive, è fondamentale. La forma dell'apparecchio è quella di sempre e non ci sono poi molte cose che si possano migliorare, mentre lo schermo, che è il centro dell'esperienza, vale da solo il cambiamento. L'aumento di risoluzione fino a questa altissima risoluzione portatile di per sé non basterebbe a far funzionare in maniera ottimale il nuovo iPad se Apple non avesse pensato anche a un modo per alimentare di contenuti appropriati il tablet.

Ecco dunque che, da un lato ci sono le nuove app ottimizzate (attenzione agli aggiornamenti di quelle vecchie perché occupano più spazio nella memoria di iPad per riuscire a tenere la grafica ad alta definizione), poi film e telefilm in HD con risoluzione 1080p, noleggiabili o acquistabili tramite iTunes store (anche questi con dimensioni del file alle volte molto grosse, fino a due o tre giga per un film), e infine la nuova foto-videocamera anteriore e posteriore. Quella dal lato dello schermo, che adesso si chiama FaceTime, ha una risoluzione sufficiente per fare videoconferenza con gli amici, mentre quella posteriore è cresciuta fino a 5 Megapixel con illuminazione del sensore migliorata e ottica mutuata da iPhone 4S, con sei livelli di lenti di buona qualità.

Le foto come vedremo poco avanti sono un po' meglio di quanto la risoluzione di per sé non lascerebbe supporre (ben contrastate e luminose, colori naturali, buona esposizione anche con luci basse, per essere una fotocamera integrata in un apparecchio di questo tipo). Il video fa notevoli passi in avanti rispetto al precedente iPad 2 (il primo era privo di video-fotocamera) con lo stabilizzatore anti-tremolio di serie e la possibilità di riprendere video a risoluzione 1080p.

Il fatto che poi si possa editare sia l'immagine che il video sull'ottimo schermo grazie a programmi come iPhoto e iMovie (parte di iLife di Apple, venduti separatamente a 4,99 euro ciascuno) e che si possano condividere il risultato sia rivedendolo sullo schermo che via Internet (nei principali social network) che verso il televisore di casa sia utilizzando un cavo Hdmi e l'adattatore o wireless se si possiede una Apple TV 2 di nuova generazione da con video HD da 1080p, fanno dell'iPad uno strumento straordinariamente autonomo e funzionale. Considerando il fatto che adesso non è più necessario utilizzare un Pc per attivare l'iPad o per sincronizzarlo (si utilizza il servizio wireless gratuito di iCloud, sempre di Apple), ora c'è concretamente la possibilità di avere un iPad come unico computer casalingo o per la vita da nomade digitale o sul lavoro, senza rimpianti e senza bisogno di altro.

Andando avanti nella nostra prova, abbiamo cercato di capire quali sono i limiti della fotocamera e videocamera, constatando che in effetti nelle situazioni di bassa luce il numero di artefatti presenti nell'immagine aumenta notevolmente. Non è una reflex digitale e non mira ad esserlo, ci si può accontentare. Inoltre, la facilità e potenza con la quale iPhoto può modificare e correggere le immagini basta a giustificare molti dei falsi colori o delle tinte bruciate dal sensore in condizione di luce estrema. Piuttosto, le grandi dimensioni dell'apparecchio rendono un po' scomodo pensare di usarlo sistematicamente per fare foto e girare video: invece si presume che venga utilizzato in situazioni al più occasionali. Per questo uso più "casuale", il Nuovo iPad è imbattibile.

Maggior risoluzione dello schermo e maggior risoluzione dei video e delle immagini catturate o visibili sullo schermo, comporta più "fatica" per il processore nel gestire il tutto mantenendo la fluidità e la velocità della precedente generazione. Apple ha scelto di non presentare un processore completamente nuovo (utilizzando la loro nomenclatura interna, un A6), ma di aggiornare il comparto grafico del già ottimo A5, creando un inedito A5X che è un processore dual core per il calcolo ma quad-core per la parte grafica. In questa maniera gli ingegneri di Cupertino sono riusciti nella quadratura del cerchio: aumenta la potenza dove serve ma il consumo energetico non cresce in maniera esponenziale.

In realtà, c'è più "fame" di energia nell'iPad di nuova generazione (che è anche leggermente più caldo, come sensazione, durante l'uso con applicazioni particolarmente "pesanti" come videogiochi e simili, anche se sempre silenziosissimo visto che non c'è né ventola né disco che gira) e quindi Apple è dovuta scendere a un compromesso. Il peso aumenta di pochi grammi e lo spessore di pochi millimetri per riuscire ad accomodare una batteria più generosa. Se raddoppia la memoria del processore e quadruplica la risoluzione, raddoppia anche la capienza della batteria che è sempre in grado di garantire prestazioni analoghe a quelle precedenti in termini di autonomia: 10 e 9 ore a seconda che ci si connetta con la sola Wi Fi o con anche i dati 3G.

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