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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2012 alle ore 10:55.

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Un disegno del nuovo biplano supersonico (Christine Daniloff/MIT sulla base di un disegno di Obayashi laboratory, Tohoku University)Un disegno del nuovo biplano supersonico (Christine Daniloff/MIT sulla base di un disegno di Obayashi laboratory, Tohoku University)

Il sogno di un aereo di linea supersonico è ancora vivo. Poter tornare a viaggiare da Parigi a New York in meno di quattro ore e fare la rotta inversa atterrando addirittura prima di quando si è partiti grazie al fuso orario è la speranza di tutti gli uomini d'affari.

Ma in un'epoca in cui il viaggio in aereo è ormai alla portata di tutti, o quasi, forse anche i semplici turisti sarebbero disposti a spendere per provare l'ebbrezza di superare i 1200 km/h, udire il "bang" e sentirsi un po' come dei piloti dei caccia. Così in tutto il mondo, nelle facoltà di ingegneria aeronautica come negli uffici studi delle grandi aziende, c'è qualche gruppo di ricerca che sta pensando a come fare per emulare le gesta del mai dimenticato Concorde o a trovare altre soluzioni per viaggiare nel minor tempo possibile (per esempio entrando e uscendo dall'atmosfera, come ha proposto l'anno scorso la Eads . Secondo un team del Massachusetts Institute of Technology la soluzione potrebbe essere già qui: una configurazione con due ali contrapposte e unite alle estremità.

Un biplano, insomma, anche se ricorda poco nelle forme quelli dell'epoca pionieristica dell'aviazione usati dal Barone Rosso. In questo modo l'aereo riuscirebbe a ridurre drasticamente la resistenza opposta all'aria e quindi il consumo di carburante, oltre al fastidio del "bang" che si verifica nel momento in cui si supera il muro del suono.
Il progetto degli ingegneri del Mit riprende in realtà un'idea avanzata fin dagli anni 50 da un tedesco, Adolf Busemann,come il team leader Qiqi Wang, professore associato di aeronautica e astronautica a Boston, si affretta a riconoscere. Solo che il progetto di Busemann sembrava incapace di funzionare davvero, perché "strozzava" troppo l'aria nel canale che si viene a creare tra le due ali.

Così prima di raggiungere la velocità del suono la turbolenza e la resistenza dell'aria sarebbero aumentate anziché diminuire, per scomparire solo dopo aver superato Mach 1. Il disegno dell'ingegnere tedesco prevedeva che la forma della sezione delle ali fosse quella di un triangolo rivolto verso il basso. Wang e i suoi colleghi, che oggi ovviamente dispongono della potenza di calcolo dei computer, hanno provato a riprogettare la sezione in molte forme diverse, oltre 700, fino a scoprire che smussando nella maniera giusta il triangolo si ottiene l'effetto voluto.

Wang, che ha lavorato soprattutto insieme al suo post-doc Ru Hui e al professore della Stanford University Anthony Jameson e che pubblicherà il lavoro sul Journal of Aircraft ), stima che il consumo di carburante rispetto a un Concorde potrebbe ridursi di oltre la metà.
Certo, il progetto per ora è soltanto sulla carta. Il prossimo passo sarà realizzare un modello in 3D per testare il funzionamento in modo più realistico, anche nelle gallerie del vento. Ma Wang è fiducioso che l'idea possa essere quella giusta e per rafforzare la propria idea racconta che un gruppo giapponese sta lavorando su un progetto simile, sempre basato sugli studi di Busemann, ma con un profilo mobile delle ali. La sua previsione, insomma, è che ci sarà un vero e proprio boom di progetti basati su questa idea nei prossimi anni.

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