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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2012 alle ore 08:43.

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Twitter compie 6 anni ma non va alle elementariTwitter compie 6 anni ma non va alle elementari

Era il 21 marzo del 2006 quando apparve il primo tweet: con il messaggio "just setting up my twttr" un ancora inconsapevole Jack Dorsey (@Jack) diede il via a quello che, pur non essendo un social network propriamente detto, avrebbe scalato le vette delle più alte montagne della Rete nel giro di pochi anni.

L'enfant prodige oggi dovrebbe avere il grembiule e accingersi ad entrare per la prima volta in una scuola, invece ha già finito l'università. Nato per essere una piattaforma social, ha da subito mostrato un'anima duttile, capace di adattarsi alle esigenze degli utenti o, dipende dai punti di vista, capace di essere plasmato dalle necessità di questi. Ha dato anche il via ad un ecosistema di tutto rispetto del quale si parla però poco favorendo gli altisonanti numeri generati da Facebook: sono circa 750mila gli sviluppatori nel mondo e quasi 1,5 milioni le applicazioni e servizi che si appoggiano su Twitter, numeri da non sottovalutare perché faranno parte del futuro del tecno fringuello il quale, ancora lontano dai faraonici fatturati di Menlo Park, sta dando ampio sfoggio delle proprie potenzialità. Non va sottovalutato – dal punto di vista dell'advertising – che sempre più colossi dell'industria mondiale affidano le proprie campagne pubblicitarie a Dorsey & Company.

Ma è l'evoluzione della piattaforma di microblogging quella che risulta assai più interessante, da social network (mancato) a strumento di informazione; a dimostrarlo ci sono i picchi di tweet provenienti in tempo reale dalle aree del mondo oggetto di interesse. Un dato su tutti riguarda il Giappone un anno fa: in seguito al terremoto sono stati registrati 6'939 messaggi al secondo, una quantità e un ritmo non sostenibile neppure dalla più avanzata agenzia di informazione. La notizia della morte di Michael Jackson, nel 2009, si è propagata a macchia d'olio con 465 tweet al secondo. In occasioni quali il Natale o la fine dell'anno solare gli auguri cinguettati sono una spina nel fianco degli Sms. E potremmo continuare a lungo.

Nonostante ciò, proprio in occasione del sesto compleanno di Twitter, una ricerca indica che – per gli adulti almeno – aggregatori di news e quotidiani online restano i metodi preferiti di informazione e solo il 9% di essi ritiene che Twitter sia uno strumento valido. Appare essere un limite per l'uccellino blu, oppure è solo una strada che si traccia sulla mappa dei passi che verranno fatti nel prossimo futuro, affinché lo slogan "what's appening" non perda uno dei suoi significati.

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