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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2012 alle ore 10:37.

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Google sfida Amazon e Apple e porta i libri su Google Play, il negozio digitale che da qualche mese ha preso il posto dell'Android Market come porta di accesso ai contenuti digitali di Mountain View. Ora arrivano anche gli e-book. Subito due milioni di libri digitali per il mercato italiano, migliaia in italiano. Accessibili via web su pc, smartphone, tablet e e-reader, il tutto sincronizzato in cloud.

Il mercato degli ebook in Italia è ancora molto piccolo, vale circa l'1%, ma proprio l'Italia rappresenta un primato perché «è il primo Paese non in lingua inglese dove i libri arrivano su Google Play» spiega Chiara De Servi, strategic partner manager di Google. Gli ebook sono sincronizzati su più dispositivi: una volta entrati sul negozio digitale si può scaricare il libro. Il download non avviene sul dispositivo ma rimane sulle "nuvola", ovvero i server di Google, per poi tornare accessibile una volta che ci si connette nuovamente a Google Play, anche con altro dispositivo. Il lettore può dunque iniziare il libro su tablet, poi tornare via smartphone e vedersi proposta la pagina cui era arrivato. Vale lo stesso per l'e-reader, «ci sono oltre 80 e-reader compatibili - continua Chiara De Servi - Stiamo inoltre lavorando per arrivare su iOs, e quindi iPhone e iPad, come già succede in Inghilterra, Australia, Stati Uniti e Canada».

Il primato italiano rispetto agli altri Paesi europei è dovuto alla vivace partecipazione degli editori: Mondadori, Einaudi, Piemme, Sperling&Kupfer, Rizzoli.Adelphi, Bompiani, Longanesi, Garzanti, Guanda, Feltrinelli, Giunti, Newton, Compton, BaldiniCastoldiDalai, il Saggiatore, Hoepli, De Agostini, Gruppo 24 Ore. «Il mercato egli e-reader da noi è ancora piccolo, ma sta crescendo - dice Sandra Furlan, responsabile sviluppo digitale libri trade Mondadori -. Nel primo trimestre 2012 abbiamo fatto più download rispetto a tutto il 2011. Ora la sfida è sui contenuti. Nelle prossime due settimane metteremo sul mercato i primi grossi blocchi di catalogo storico di Mondadori».

Il settore in Italia vale circa l'1% del mercato dei libri ed è raddoppiato nei primi 4 mesi del 2012, mentre negli Stati Uniti - dove il lettore Kindle di Amazon è arrivato nel 2007, insieme all'iPhone di Apple - vale circa il 20%, con un giro d'affari nel 2011 di 1,2 miliardi di dollari. Alcune stime dicono che l'Italia arriverà a questa percentuale entro il 2017. Quello che è certo che sui libri digitali si sta giocando, sul medio periodo, una partita importante dove i protagonisti sono le grandi multinazionali. Amazon, con il suo store, l'applicazione Kindle multidevice e il lettore Kindle da una parte, e Apple dall'altra. Al momento la lettura dei libri digitali avviene infatti più su tablet che su ebook, e Cupertino è regina del settore. Seguita da Google e i suoi tablet Android, che con Google Play cerca proprio di accelerare su questo percorso. Nel frattempo, pochi giorni fa, Microsoft ha stretto un'alleanza con Barnes & Noble e Apple è sotto indagine con l'accusa di aver gonfiato i prezzi con alcuni editori.

Nel caso di Cupertino la spartizione dei ricavi con gli editori consente alla piattaforma di conservare il 30%. Google a domanda risponde: «I nostri sono accordi confidenziali, non possiamo parlare di revenue share». Oggi la distribuzione di libri digitali avviene nell'80% dei casi dai negozi digitali delle grandi multinazionali. In Italia vendono online, tra gli altri, anche Ibs, Feltrinelli, Bol, Rizzoli, Book Republic.

Qual è la politica dei prezzi praticata dagli editori per i libri digitali rispetto a quelli su carta? «Riteniamo che i libri digitali debbano avere un prezzo inferiore, un libro nuovo lo vendiamo al massimo a 9.99 euro - risponde Sandra Furlan di Mondadori -. La cifra è uguale sui diversi negozi digitali». Marco Viviani, direttore servizi generale di Mauri Spagnol dice: «Il 90% dei nostri ebook costa il 30% in meno rispetto al libro fisico», mentre per Marcello Vena, capo dei prodotti digitali di Rcs «dipende dal valore del prodotto. In media costa un 30% in meno, a meno che non ci siano contenuti extra. Non è ancora il caso, ma in futuro potremmo vederne. Va sottolineato che c'è un gap rispetto agli altri Paesi europei: da noi l'Iva sui contenuti digitali è al 21%, mentre sul cartaceo è al 4%. L''Italia arriva per prima su Google Play ma per ultima, in Europa, in questa disparità di trattamento che svantaggia la vendita di contenuti digitali».

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