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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2012 alle ore 08:18.

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C'è l'azienda in crisi che viene rilanciata dagli operai e c'è la fattoria al 100% sostenibile e che produce energia, oltre che formaggi. Tante storie diverse che racconteranno come le vie dello sviluppo si prolungano in un nuovo territorio: a Terra Futura verranno presentati prodotti e progetti di cittadini, enti locali e istituzioni, di organizzazioni non profit, di imprese eticamente orientate che nella sostenibilità hanno trovato anche una leva competitiva.
A lungo vista come accessorio, ora la sostenibilità (ambientale e sociale) diventa un prerequisito per la crescita, in un momento di crisi. Come racconteranno Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, Giuseppe Pignatone, procuratore capo della repubblica e Ivan Lobello di Confindustria Sicilia e Marco Revelli, economista, chiamati a confrontarsi sul tema della legalità, equità e lavoro. Il presupposto è che non si possa avere equità sociale ed economica in territori caratterizzati da illegalità diffusa, corruzione, evasione, criminalità. Da qui la necessità di individuare un'azione civile che permetta di liberare le forze migliori del paese. Di riconversione ecologica e sociale discuteranno gli economisti Guido Viale, la collega americana Susan George, l'ambientalista Walter Ganapini e la scienziata Vandana Shiva.
La 9a edizione di Terra Futura, mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, si svolge dal 25 al 27 maggio a Firenze. È promossa da Fondazione culturale Responsabilità etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell'economia sociale. (a.mac.)
greslab Gli operai "riciclano" l'impresa
Un'industria ceramica finita in liquidazione rinasce come cooperativa e festeggia ora il primo anno. L'esperimento di workers buyout arriva da Scandiano (provincia di Reggio Emilia), nel cuore del distretto delle piastrelle. L'azienda ha chiuso i battenti nel marzo 2010, ma dopo un anno e mezzo la produzione di gras smaltato è ripartita su iniziativa di 30 dei 60 operai originari, sotto la regia di Legacoop. Nel capitale sono entrate due finanziarie del sistema coop con 600mila euro, mentre gli altri 400mila sono stati investiti dagli ex-dipendenti. «Abbiamo appena festeggiato il primo milione di metri quadrati di piastrelle vendute – racconta il presidente di GresLab Antonio Caselli – e quest'anno contiamo di chiudere con un fatturato di 8,5 milioni». Restano le difficoltà finanziarie (nonostante l'aiuto di Banca Etica, Unipol e altri istituti) dovute al neoinserimento nel circuito fornitori e ai ritardi nei pagamenti della clientela.
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